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Per i Testimoni di Geova, Cristo ha compiuto un secolo di regno in cielo

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© Keoni Cabral / Flickr

Luis Santamaría del Río - pubblicato il 02/01/15

Hanno predetto la fine del mondo nel 1914, ma visto che non si è verificata hanno cambiato la profezia

I Testimoni di Geova sono noti, tra le altre cose, per aver fissato varie volte la seconda venuta di Cristo. Uno dei loro più grandi insuccessi ha avuto luogo nel 1914, ma hanno approfittato dell’occasione per affermare che qualcosa era accaduto: l’arrivo invisibile di Gesù e l’inizio del suo regno in cielo. Un secolo dopo, cos’è rimasto di questo insegnamento? Ha qualche base biblica reale?

Un annuncio fallito della fine del mondo

I Testimoni di Geova, setta di origine cristiana nata nel XIX secolo negli Stati Uniti, sono chiaramente un gruppo di tipo millenarista nel quale spiccano le dottrine escatologiche che avvisano dell’imminenza dei fatti narrati dalla letteratura apocalittica contenuta nella Sacra Scrittura, interpretata in modo letterale. Gli autori, basandosi sugli scritti della setta, segnalano vari annunci di date della fine del mondo, tra i quali spiccano, per l’insistenza sostenuta all’epoca, quelli del 1914, del 1925 e del 1975. Concentriamoci sulla prima di queste date, il 1914, che ha appena compiuto un secolo.

Perché il 1914? Tutto si basa sui calcoli cronologici sottolineati fin dall’inizio dai Testimoni di Geova. Basandosi sulla figura biblica del re Sedecia, esiliato a Babilonia da Nabucodonosor, hanno iniziato a contare epoche di “governi di gentili” sulla terra (impero babilonese, persiano, ellenistico, romano, cristiano…). Secondo gli scritti geovisti, questo periodo di dominio pagano sul mondo sarebbe durato “sette tempi simbolici”, ciascuno dei quali corrispondente a un anno simbolico (che dura 360 anni anziché i 360 giorni naturali dell’anno ebraico).

Proseguendo con l’aritmetica della setta, questi sette tempi costituirebbero 2.250 anni, “durante i quali i gentili avrebbero il permesso di esercitare il potere e al termine dei quali questo permesso cesserebbe legalmente”. Se l’istituzione del dominio babilonese con l’espulsione del trono di Sedecia ha avuto luogo nel 606 a.C. (data sicuramente errata, visto che la caduta di Gerusalemme, secondo gli storici, si colloca tra il 587 e il 586 a.C.), ci resta solo la cifra dei 2.250 anni, e come risultato abbiamo l’anno 1914! Qual è stato l’unico problema? Che nel 1914 non è accaduto nulla di ciò. Almeno non è stato visto nulla, perché la spiegazione sarebbe venuta in seguito.

Cosa è accaduto nel 1914 secondo i Testimoni di Geova?

Dopo il fallimento dell’annuncio apocalittico, in una strategia affrontata in modo sistematico da alcuni studiosi del fenomeno settario, il corpo governante dei Testimoni di Geova ha approfittato dell’occasione per reinterpretare le sue profezie sul 1914, e si è iniziato a sostenere che aveva avuto luogo un grande successo di portata universale come era stato predetto: Gesù era tornato nel 1914 per dare inizio alla sua “presenza invisibile”. Come ha spiegato Don Cameron, ex dirigente della setta, “quella che definiscono ‘presenza invisibile’ corrisponde a quella a cui tutti gli altri si riferiscono come alla ‘seconda venuta di Cristo’ di Matteo 24,3”.

Basandosi sugli stessi calcoli cronologici citati in precedenza, hanno riformulato il tema per dire che allora era chiaro che nel 1914 c’era stata la fine del potere dei gentili sulla terra e, con questo, “il tempo per la manifestazione del potere messianico e l’ingresso nel nuovo ordine delle cose”, momento in cui “il Messia ha iniziato a esercitare il suo potere preparatorio per l’istituzione del Regno di Giustizia”. Oltre a ciò, “Satana è stato espulso dal cielo e gettato sulla Terra”.

Ad ogni modo, se guardiamo indietro agli scritti della setta, troviamo che la sua rivista La Torre di Guardia, nota a livello universale, si chiamava La Torre di Guardia di Sion e Araldo della Presenza di Cristo. La cosa non richiamerebbe l’attenzione se non fosse per il fatto che questo titolo si poteva leggere già dal 1879, e quindi si stava annunciando la presenza di Gesù sulla terra ben prima del 1914. Perché? Semplicemente perché all’inizio i Testimoni di Geova – allora chiamati “studenti della Bibbia” – sostenevano che la seconda venuta di Cristo aveva avuto luogo nel 1874. Come si può vedere, un altro cambio di date senza porsi tanti problemi.

La questione non si è fermata al salto dal 1874 al 1914, ma Cristo ha iniziato a esercitare il suo regno con una serie di azioni piuttosto curiose. La sua prima decisione importante di governo, nel 1918, è stata esaminare le religioni presenti sul pianeta per vedere se qualcuna insegnava la verità rivelata nella Bibbia. Come si può prevedere, ha visto che l’unica entità sulla faccia della terra che lo rappresentava in modo appropriato era la congregazione dei Testimoni di Geova, diretta dalla società mercantile Watchtower. Ciò è avvenuto nel 1919, quando Gesù ha riconosciuto questo organo gerarchico della setta nominandolo “lo schiavo fedele e discreto” che amministra rettamente il cibo dottrinale agli uomini.

Una base dottrinale per tutto il resto

Da quando i Testimoni di Geova hanno segnalato il 1914 come data della seconda venuta – invisibile – di Cristo, tutto il loro discorso proselitista si è basato su questa affermazione. Nelle loro riviste, ancora negli anni Ottanta del Novecento possiamo osservare questa affermazione: “Molti che vivono ora non moriranno mai. Non si tratta di un’affermazione infondata. Ci sono ragioni per crederci”. Perché lo dicevano? Perché assicuravano che prima della fine della generazione del 1914 sarebbe arrivata la fine del mondo come la conosciamo, e per questo alcuni di loro non avrebbero dovuto passare per la morte, vivendo nella propria carne la fine dei tempi.

È poi curioso constatare qualcosa che si può verificare analizzando gli scritti della setta nel corso del tempo: il vocabolo “molti” non ha fatto altro che sostituire quello che veniva utilizzato in precedenza: “Milioni che ora vivono non moriranno più”, espressione che è diventata il titolo di uno dei loro libri (scritto da Joseph F. Rutherford, secondo presidente dei Testimoni, nel 1920). Ancora una volta, osserviamo il cambiamento interessato delle dottrine in base alla convenienza del tempo per mantenere una costruzione teologica irrazionale, estranea a ogni fondamento biblico.

Perché si veda che non mi sto inventando queste cose, leggiamo ciò che Rutherford ha scritto nel suo libro dopo aver menzionato il 1914, deciso a provare “che entro un periodo di tempo definito il vecchio ordine sarà completamente sradicato e il nuovo ordine sarà in completo dominio; queste cose avranno luogo nel tempo di questa generazione, e ci sono quindi milioni di persone che ora vivono sulla terra che le vedranno accadere, alle quali sarà offerta la vita eterna e che, se la accetteranno nei termini offerti e obbediranno a questi termini, non moriranno mai”. Erano piuttosto chiare l’imminenza della fine del mondo e le tante possibilità che il lettore sembrava avere di viverla.

Cosa fare in questo tempo finale?

Far parte dell’unica organizzazione legittima di Dio sulla Terra: i Testimoni di Geova, perché tutto ciò che era esterno era condannato. Come diceva Rutherford quasi un secolo fa, “vediamo definitivamente che i Templi dei Gentili sono finiti nell’autunno del 1914. A quell’epoca, in base alla dichiarazione profetica, le Nazioni si sono alleate e l’ira di Dio è stata da allora su di loro”. Il 1914 segna quindi “il principio della fine del mondo”, una cosa che continuano a sostenere ancora oggi.

Continuano davvero a sostenere questo?

Se ho citato un libro del 1920 è per l’importanza che ha avuto. Se si cerca il 1914 nella pagina Internet della setta, tanto pubblicizzata mesi fa, si trovano molteplici riferimenti all’importanza di questa data centenaria, come sul materiale cartaceo. Ad esempio, alla domanda “Quali prove dimostrano che il 1914 è stato un anno molto importante?” rispondono con l’argomentazione riassunta in precedenza dei 2.520 anni che sarebbero terminati nell’ottobre 1914.
E aggiungono, per attualizzare la cosa: “Gesù ha predetto che durante la sua ‘presenza’ come Re celeste sarebbero avvenuti fatti spettacolari, come guerre, carestie, terremoti ed epidemie. E così è stato. Questi fatti sono una prova convincente del fatto che nell’anno 1914 è nato il Regno celeste di Dio e sono iniziati ‘gli ultimi giorni’ di questo mondo malvagio”. Apportano inoltre molti versetti del libro dell’Apocalisse per dimostrare ai loro adepti e cercare di convincere gli altri uomini e le donne del mondo che “il mondo è sempre peggiore” e per questo “questa generazione non passerà”. Il numero de La Torre di Guardia del gennaio 2014 conclude categoricamente dicendo che ciò che sta avvenendo dal 1914 dovrebbe convincerci del fatto che manca poco a che il Regno di Dio elimini i malvagi.

Che base ha tutto ciò?

Se ci basiamo sulla Bibbia, dobbiamo riconoscere che il regno di Cristo in cielo è iniziato dopo la sua Ascensione, e qualsiasi altro calcolo temporale non ha senso. Già dall’inizio della sua predicazione, infatti, Gesù afferma che il Regno di Dio è giunto con lui (Mt 4,17). Qualsiasi affermazione di una data concreta è un tentativo vano di conoscere il progetto di Dio e i suoi tempi, che solo il Padre conosce, in base alla testimonianza di Gesù stesso. Ogni volta che recitiamo la preghiera da lui trasmessa, gli chiediamo che si faccia la volontà del Padre “come in cielo così in terra”.

Non possiamo, quindi, accettare una presunta attesa di Gesù fino al 1914 per sedersi sul trono messianico, e dobbiamo riconoscere, con tutta la Tradizione di fede, dai primi simboli che hanno codificato le credenze dei cristiani, basandosi su quanto è stato rivelato nella Bibbia, che dopo la sua morte e resurrezione Cristo “è salito al cielo, siede alla destra del Padre”.

[Traduzione dallo spagnolo a cura di Roberta Sciamplicotti]

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