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Stile di vita
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La sinfonia del benvenuto: celebrare la vita in un modo che non si potrebbe mai immaginare

Mother and new born – it

IamNotUnique / Flickr CC

Catholic Link - pubblicato il 24/12/14

Uno splendido video che celebra la maternità e la nuova vita

“Celebrazione della vita”. Una definizione perfetta per l'esperienza fondamentale dell'esistenza cristiana. “Stupore”, “meraviglia”, sono tutte parole che puntano a questo profondo e affascinante raggio di luce che la fede ci permette di percepire in tutta la sua ricchezza. Con questo, ogni colore che passa sotto il suo sguardo, ogni tono, esplodendo con una brillante originalità, viene celebrato in tutta la sua ricchezza.

Purtroppo, diamo queste meraviglie per scontate. Lavoro, routine, letargo spirituale sono tutti elementi che tendono a soffocare le realtà piene di stupore. L'uso rampante dell'aborto e la “cultura della morte” sono segni piuttosto eloquenti di questo. Come possiamo aver dimenticato come celebrare la vita? Cantare le sue lodi? Comporre la magnificenza dei suoi ritmi e dei suoi toni? Forse continuiamo a farlo anche ora che siamo invitati a celebrare la nascita del Bambino Gesù? Una domanda su cui meditare…

La differenza tra celebrare e godere?

Un buon cattolico sa come godersi ad esempio un buon bicchiere di vino, ma soprattutto sa come celebrare. Qual è la differenza? Celebrare è gioire e rendere grazie per il fatto che la cosa sia a portata di mano, dando poca importanza a cosa può offrire a me personalmente, o almeno considerandolo qualcosa di secondario; il godimento riconosce la bontà e la bellezza solo nella misura in cui offre qualche beneficio o qualche piacere personale.

Applichiamo questo fatto al caso in questione. Quando pensiamo e parliamo del fatto di avere figli, non è raro trovarsi di fronte a una visione molto riduttiva che mira solo al “goderne”. La Durex, una marca di preservativi, rende le cose piuttosto chiare: non avere bambini perché spesso non sono “godibili”.

Seguendo questa stessa mentalità, scoprendo le caratteristiche del bambino, la prima cosa che viene in mente è se si conforma o meno ai miei desideri. Il film Gattaca ne è un perfetto esempio.

Celebrare inizia invece con lo stupore. Non vuole imporre la sua volontà, ma piuttosto approfondire l'originalità di ogni essere. È esattamente ciò che rappresenta il video di oggi in un modo bellissimo e toccante.

Ciascuna delle nostre caratteristiche è, in un certo senso, un limite: siamo fatti in un modo e non in un altro. Ma se non riusciamo ad abbandonare la folle logica del paragone – guardare gli altri e noi stessi in base ai paradigmi della nostra cultura – non riusciremo mai a “sentire la musica”, ad allietarci per l'individualità di ogni persona che è tanto amata dal nostro Creatore. Le lacrime della madre sono semplici gocce, uno scintillio che ci fa puntare oltre un generico “amore” verso un “ti amo”, un amore personale che celebra ciascuna particolarità del tuo essere. È un amore che ha contato i capelli sul tuo capo, conosce ogni tuo centimetro, dentro e fuori, e ti ama: sì, te!

Il video di oggi ci invita a trasformare la nostra visione della realtà in una visione in cui oltre al godimento c'è la celebrazione. Solo rimuovendo le lenti egoistiche della mentalità del godimento possiamo guardarci chiaramente l'un l'altro; e questo porta alla fin fine a una capacità più profonda e a un'esperienza più personale del godimento.

[Traduzione dall'inglese a cura di Roberta Sciamplicotti]

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