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La forza di un augurio di Natale

Niño policía – it

© Susan Sermoneta / Flickr / CC

Niño disfrazado de policía

Claudio De Castro - pubblicato il 23/12/14

Anni fa ho deciso di provare qualcosa di diverso alla vigilia di Natale: per Amor suo, avrei salutato quanti incontravo con un “Buon Natale!”

Spesso medito sul Natale. Mi riporta alla mente ricordi d'infanzia. Di un'epoca felice.

Ora, da adulto, penso al piccolo Gesù e alla parole di padre Ángel, mio amico: “Gesù è venuto al mondo come un bambino indifeso perché è facile amare i bambini”. Avendo quattro figli, posso capire le sue parole e amare questo bambino, il figlio di Dio.

I giorni che precedono il Natale sono sempre felice. Mi emoziono profondamente per l'amore di Dio, ma vedo molti agitati e preoccupati, che non si godono il Natale. Prima ne parlavo, ma pochi mi ascoltavano.

Qualche anno fa ho deciso di provare qualcosa di diverso, di vivere un'avventura per Gesù… alla vigilia di Natale: per Amor suo, avrei salutato quanti incontravo sul mio cammino con un “Buon Natale!”

Non era facile.

Pensavo molto a questo: “Qualcosa di così semplice potrà fare la differenza?”

Era una necessità, che mi nasceva dal cuore: amare il prossimo ed esprimerlo con quel bel saluto di pace e allegria. Trasformare questo saluto in una piccola oasi di serenità, per coloro che erano angosciati. Volevo che fosse autentico, credibile e contagioso.

Alla vigilia di quel Natale ho incontrato molte persone occupate e di cattivo umore e non mi hanno prestato attenzione.

Nei grandi magazzini c'era il caos, tutti compravano disperatamente. Sembrava che nessuno avesse tempo per le altre persone, per amare, condividere e ricordare il vero senso del Natale.

Ho iniziato con la serenità nel cuore e una preghiera nell'anima.

Ricordo di essermi avvicinato a una signora che prendeva il numeretto in una panetteria aspettando di essere servita. Era molto ansiosa di prendere il numero prima di me. Quando le sono arrivato vicino mi ha guardato disgustata.

“Buon Natale!”, le ho detto gentilmente.

Mi ha guardato stupita, come chiedendosi “Ma che gli succede?”

Non mi sono scoraggiato per la sua risposta. Ho cercato di amare e di comprendere la signora, con i suoi problemi e le sue virtù.

Ho portato avanti il progetto… e ho iniziato subito a ricevere sorrisi inattesi e qualche parola che mi ha riempito di coraggio: “Molte grazie. È vero… Buon Natale”.

Tra tutti, quello che mi ha colpito di più è stato un poliziotto che camminava di cattivo umore. Era dall'altro lato della strada e l'ho chiamato: “Agente!”

Si è girato rapidamente mettendo la mano sull'arma. Mi ha guardato con sospetto. Gli ho sorriso e ho esclamato: “Buon Natale!”

Ha tolto la mano dalla pistola. Mi ha guardato per qualche secondo chiedendosi cosa stesse succedendo. All'improvviso ha sorriso. Qualcosa in lui era cambiato. È stato incredibile. Ha alzato la mano in segno di saluto e ha risposto entusiasta “Buon Natale anche a lei!”

Poi ha ripreso la sua strada, sorridendo, con un'allegria interiore che gli traboccava dagli occhi. E io, sorpreso, continuavo a sorridere, pensando all'allegria contagiosa del Natale, alle cose meravigliose di Gesù.

[Traduzione dallo spagnolo a cura di Roberta Sciamplicotti]

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