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L’uomo incarcerato più libero del mondo

carcere

© Juan Lopez / YouTube

Catholic Link - pubblicato il 22/12/14

La libertà basata sulla verità e sulla speranza ci porta sempre al vero bene

di Luisa Restrepo

Guardando questo video, mi sono ricordato subito di un film che mi ha colpito profondamente la prima volta che l'ho visto: The Shawshank Redemption (Le ali della libertà, 1994), uno dei miei preferiti. Per questa ragione vorrei iniziare questo post con una frase che mi è piaciuta molto e che si adatta bene al tema: “Ci sono luoghi al mondo che sono fatti di pietra, c'è qualcosa al loro interno che non si può toccare: la speranza”.

Il video ci offre una storia simile, quella di Ricky Jackson. La sua condanna per omicidio nel 1975 si è basata sulla testimonianza di un bambino di 12 anni che al processo è stato costretto a mentire per incolparlo di un crimine che non aveva commesso. Jackson è stato in prigione per 39 anni. Oggi ne ha 59.

Guardando il video non ho potuto fare a meno di emozionarmi profondamente e di interrogarmi molto sulla libertà e la speranza. Solo guardando il volto di quest'uomo ho ringraziato Dio per l'immenso dono che ci ha fatto creandoci liberi; non perché noi non stiamo in carcere, ma perché pur essendo rinchiusi o schiavizzati possiamo sempre essere liberi e avere speranza.

La felicità di essere libero che riflette Ricky Jackson non è una cosa momentanea. Credo che abbia imparato ad essere libero dentro di sé. Il carcere lo ha forgiato come essere umano e ha imparato a prendere le decisioni giuste, a mantenere la propria dignità, a lottare per ciò che è giusto e vero, e pur se rinchiuso – e circondato da persone che forse non sono state molto buone – è riuscito a mantenere intatta la sua umanità. Nessuno può danneggiare ciò che è dentro di noi, la parte più profonda dell'essere umano, dove si trovano la libertà e la speranza. Nessun muro di pietra è riuscito a incatenare il suo spirito. Lo dimostrano le sue parole: “Non è solo perché sei in prigione che devi essere prigioniero. Devi essere un uomo, devi controllarti indipendentemente dalle circostanze e andare avanti”.

“Libertà non vuol dire godersi la vita, ritenersi assolutamente autonomi, ma orientarsi secondo la misura della verità e del bene, per diventare in tal modo noi stessi veri e buoni”
Benedetto XVI, omelia del 21 agosto 2005

Ciò non vuol dire che Ricky Jackson non abbia commesso errori o non si sia mai sentito solo o angosciato durante la sua prigionia. Immagino che sia stato così, ma le circostanze nelle quali ha vissuto lo hanno aiutato a centrare la sua vita su ciò che conta davvero, e gli hanno concesso quella saggezza semplice imparata nel dolore che manifestano le sue dichiarazioni.

Dall'altro lato, mi commuove la gioia che prova per l'incontro con le persone, molte delle quali forse non conosce a sufficienza ma sa che si rallegrano per lui. Quanto è importante per l'essere umano sapersi amato, sapere che la sua vita importa agli altri e che non è stata fatta cadere nel dimenticatoio!

La vita di quest'uomo ci offre una grande lezione di perdono e riconciliazione. Quanto è grande questo! Perdonare quel bambino che lo ha condannato! È proprio vero che la nobiltà dell'essere umano non ha limiti. È incredibile vedere quanto sia grande la nostra umanità creata a immagine e somiglianza di Dio.

E pensare che ciascuno di noi potrebbe essere Ricky Jackson….

[Traduzione dallo spagnolo a cura di Roberta Sciamplicotti]

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