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Il “Bambinello dei baci” di san Pio di Pietrelcina

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Chiara Santomiero - Aleteia - pubblicato il 22/12/14
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Il santo lo donò all’attore Carlo Campanini. Dalla chiesa di san Salvatore in Lauro, un itinerario di fede nel centro di RomaSessanta centimetri di altezza cesellati da un ignoto artigiano in un unico legno: la mano destra con tre dita alzate; in quella sinistra, un cuore rosso dove arde una fiammella d'oro; una tunica beige che lo cinge fino ai piedi e il capo cinto da una corona che reca incise le parole 'Cuor del Mondo'. E’ una statuina del Bambinello che san Pio di Pietralcina custodì per qualche anno nella cella del suo convento prima di regalarla a uno degli attori più amati del '900, Carlo Campanini, che faceva da spalla a Walter Chiari nella celebre gag comica "Vieni avanti cretino!". Dal 24 dicembre al 6 gennaio prossimo sarà esposta nella Chiesa di san Salvatore in Lauro, nei pressi di via dei Coronari a Roma (AdnKronos 22 dicembre).
 
S. Salvatore in Lauro costituisce una tappa de 'I Bambinelli miracolosi del Natale', il progetto patrocinato dalla diocesi di Roma che si snoda attraverso le chiese del centro storico per solennizzare la Festa della Natività 2014, invitando fedeli e turisti a distogliere l’attenzione dalla frenesia dello shopping per rivolgerla, come ha richiamato più volte papa Francesco, al significato più vero del Natale.
 
L'itinerario parte dal grande presepe di piazza San Pietro, quale prima stazione. Un altro Bambinello è a Santa Maria in Aracoeli, mentre nella Basilica di Santa Maria Maggiore è custodita la Greppia, la sacra culla dove la tradizione vuole che sia stato deposto Gesù.
 
Custode del Bambinello appartenuto a san Pio è ancora la famiglia Campanini. "Papà frequentava San Giovanni Rotondo -ricorda Maria Pia figlia dell'artista – e quando andava a trovare il frate di Pietrelcina nel luogo della clausura, fuori della sua cella vedeva questo bel Gesù bambino, il 'Bambinello dei baci'”. Il santo lo chiamava così perché ogni volta che gli stava davanti gli rivolgeva preghiere e lo baciava. Era “talmente bello – continua la figlia di Campanini – che un giorno di inizio primavera del 1966 chiese a Padre Pio di poterlo far uscire dal suo confine di preghiera e portarlo nel mondo. Il frate superiore non ci pensò due volte e glielo donò”.
 
Una devozione semplice, ma come invitava lo stesso san Pio: “Prostriamoci innanzi al presepe e offriamo a Gesù tutto il nostro cuore senza riserva”.

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