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La vita consacrata francescana femminile fa riscoprire la povertà evangelica

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Gelsomino Del Guercio - Aleteia - pubblicato il 20/12/14
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All’Antonianum un corso che ne approfondisce origine e sviluppiLa proliferazione di numerosi istituti religiosi femminili francescani, la presenza di tante suore che richiamano il loro impegno agli insegnamenti del "poverello d'Assisi" a quando affondano le radici? E sopratutto in cosa si distingue la vita consacrata francescana da quella degli altri ordini? Sono questi alcuni aspetti che si approfondiranno durante un corso promosso dall'Istituto Superiore di Scienze Religiose della Pontificia Università Antonianum e incentrato proprio su "La Vita Consacrata francescana femminile".

POVERTA' EVANGELICA
«Tra il XIX e il XX secolo – spiega il professore Salvatore Barbagallo, Ofm, presidente dell'Istituto – nel compiersi del processo di modernizzazione del ‘mondo francescano’, nelle sue componenti ideologiche, istituzionali ed apostoliche, sorsero e si svilupparono numerose congregazioni francescane femminili. In un tempo di avversione anche civile e statale alla vita religiosa tradizionale, queste forme di vita francescana laicale, impegnate nella contemplazione e nell’azione educativa, sociale, assistenziale a favore di molte e diversificate fasce sociali, rappresentarono un modo nuovo di aderire all’ideale francescano della povertà evangelica».
 
OLTRE TRECENTO
Gli istituti francescani femminili di vita consacrata nella Chiesa, precisa Barbagallo,  sono oltre 300. «Sono accomunati dal medesimo ideale di vita francescana: infatti le intuizioni e i valori fondamentali vissuti da Francesco d’Assisi, raccolti in una specifica Regola comune, cioè la Regola del Terz’Ordine Regolare di san Francesco, sono alla base della forma di vita che le religiose francescane di vita attiva vivono». 

I TRE PILASTRI
Tre i grandi pilastri che qualificano la vita consacrata femminile francescana: «la fedeltà allo stile di vita abbracciato da Cristo e agli insegnamenti evangelici con spirito di povertà e umiltà; la comunione e la gioia della vita di fraternità; l’impegno di servizio caritatevole verso tutti, ma soprattutto verso quanti attendono parole e gesti di misericordia».

CARISMi E PECULIARITA'
«Ciascun istituto, poi, innestandosi nel grande albero della famiglia francescana è sorto e ha sviluppato una propria peculiarità spirituale, uno specifico dono, un carisma che nel tempo viene custodito e promosso perché anche oggi – conclude il preside dell'Istituto Superiore di Scienze Religiose dell'Antonianum – questa scelta di vita possa essere significativa per chi la sceglie e per chi ne riceve testimonianza».

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