Il cantautore milanese si racconta prima di un concerto di beneficenza: “se sono diventato quello che sono è grazie a lei”
“Canto a sostegno di chi è in difficoltà, di chi conduce battaglie giuste per un mondo migliore”. Eugenio Finardi non si nasconde dietro alla musica, perché è il suo strumento privilegiato di rapporto con la realtà. Testo e note che parlano di sé e di sua figlia Elettra, 32 anni, nata con la sindrome di down.
Evento prodigioso
“Quando è nata” racconta in un’intervista ad Avvenire (16 dicembre) “pensavo di trovarmi di fronte a una tragedia. Invece è stato un evento prodigioso: se sono diventato quello che sono, come uomo e come artista, è grazie a lei”. Il musicista classe 1961 rimembra il suo passato, ricorda i momenti in cui Elettra cominciava la scuola, negli anni Ottanta, e fa un paragone con la situazione odierna "Quando mia figlia andava a scuola non c’era alcun problema a garantirle l’insegnante di sostegno” racconta Finardi a RedattoreSociale (14 dicembre) “oggi so, per quel che mi dicono le famiglie di bambini con disabilità, che invece non sempre c’è e i genitori devono ogni volta combattere con le istituzioni per ottenere il riconoscimento di un diritto fondamentale dei propri figli, il diritto allo studio".
Insieme ai disabili
A partire dalla sua esperienza personale, il cantautore milanese non si è mai tirato indietro di fronte alle iniziative di solidarietà, scegliendo di impiegare il suo talento a sostegno di chi vive nella difficoltà e nell’isolamento. Come accadrà venerdì 19 dicembre a Milano, nell’auditorium del PIME (Pontificio Istituto Missioni Estere). Un concerto per raccogliere fondi a favore dell’associazione Ledha, una realtà che offre assistenza legale alle persone con disabilità, vittime di discriminazione a scuola, nel mondo del lavoro, nei luoghi pubblici. L’esibizione vedrà il cantautore milanese al fianco dell’orchestra AllegroModerato, composta da cinquanta musicisti, alcuni normodotati insieme ad altri con disagio psichico, mentale e fisico.