Il look semplice di papa Francesco contagia il clero vaticano. La Stampa (12 dicembre) scrive che, in vista del Concistoro di metà febbraio, nei negozi specializzati nella produzione di abbigliamento ecclesiastico, prevale nettamente la richiesta di articoli economici. Perciò nei cataloghi restano invenduti capi da boutique extra-luxe.
IL MODELLO BERGOGLIO
D'altro canto, la linea dettata da Bergoglio sin dai primi mesi di pontificati ha avuto un denominatore comune: quello della sobrietà anche negli abiti ed è per questo che «ha scelto il bianco assoluto»(Ansa, 13 novembre 2013). In questo «Cristo con il suo Vicario rende visibile il suo farsi povero per i poveri anche in questa nuova sobrietà degli ornamenti (cattoliciliberi.it). Ha subito rotto una tradizione, impartendo la benedizione senza stola e mozzetta, la mantellina corta (Vanity Fair, 14 marzo 2013).
ABBIGLIAMENTO ESSENZIALE
Di fronte ad uno stile innovativo, i vertici ecclesiastici non potevano che adeguarsi. Rispetto a qualche anno fa, scrive ancora La Stampa, riportando il pensiero delle principale sartorie vaticane, l’atmosfera è mutata. Sacerdoti, religiosi e vescovi commissionano e acquistano capi d’abbigliamento più essenziali: sia negli indumenti d’uso comune sia nei paramenti liturgici.
I "NUOVI" PREZZI
Prevalgono, dunque, le opzioni a buon mercato: più filo sintetico e meno seta, più ricami a macchina e meno a mano. Insomma, si tende più a scegliere prodotti “standard” piuttosto che articoli lussuosamente personalizzati. ll prezziario riflette questa generalizzata attenzione ai costi. Zucchetto: 23 euro. Berretta: 50 euro. Anello argentato: 150-200. Croce più cordone: 200 euro. Mozzetta: 200 euro. Rocchetto da 140 a 500 euro a seconda del grado di lavorazione del pizzo. Veste: 500-550 euro. Fascia: 40 euro Calze: 10 euro.
SCARPE NERE COME A BUENOS AIRES
Il quotidiano torinese ha proposto un decalogo della sobrietà bergogliana, in cui il "look" ha un ruolo centrale: infatti, oltre al bianco semplice delle vesti, il Papa calza le comuni scarpe nere di quando era arcivescovo di Buenos Aires invece delle scarpe rosse utilizzate dal suo predecessore. «Niente scarpe rosse, nere come sempre», aveva ammonito non a caso a Carlos Samaria, il suo calzolaio di fiducia da 40 anni a Buenos Aires (Vatican Insider, 14 aprile 2013).