La pubblicità richiama la storica tregua della prima guerra mondiale omettendo il finale. Perché?Lo spot della catena di supermercati Sainsbury’s, ideato in vista del Natale, sta accendendo il dibattito sul web. E non solo per quello che c’è ma anche per ciò che non mostra.
Silent Night
È la notte di Natale del 1914, prima guerra mondiale: gli eserciti inglesi e tedeschi si fronteggiano. Nell’aria aleggia la più famosa canzone natalizia, "Stille Nacht" ("Silent night"): a cantarla è prima un soldato tedesco, poi uno inglese. Così i nemici escono dalle trincee, mani alzate, si abbracciano all’aperto. Tre minuti di storia che "cambiano la storia".
Il filmato si conclude con lo scambio delle giubbe militari tra un inglese e un tedesco, e con il tedesco che scopre nella tasca del cappotto inglese un regalo: una tavoletta di cioccolato. “Christmas is for sharing”, il Natale è condivisione.
E’ storia vera
La pubblicità si ispira a un episodio storico realmente accaduto: la tregua di Natale che si verificò il 25 dicembre 1914 sul fronte occidentale. Dopo quattro mesi di combattimenti e già centinaia di migliaia di morti, i soldati inglesi e tedeschi, usciti dalle trincee, sospesero le ostilità per scambiarsi alcuni doni. All’episodio è dedicato anche un bellissimo film Joyeux Noel – Una verità dimenticata dalla storia.
Il senso della tregua
La commercializzazione dell’evento storico e delle sofferenze patite dai soldati in trincea è ciò che ha suscitato più contrasti in Rete. Ma in realtà c’è qualcosa di più che vale la pena mettere a tema. E’ vero, si giocò una partita di calcio. E’ vero, ci furono tante strette di mano e qualche abbraccio. E’ vero, ci fu un’imprevedibile unità tra i nemici della guerra. Perché? Lo spot, come riporta Tempi (17 novembre) "dimentica un particolare non di poco conto: cioè che i soldati tedeschi e inglesi parteciparono assieme a una Messa, riconoscendo così il vero “senso” per cui, almeno in quel giorno, nessun colpo aveva motivo di essere sparato."
E voi cosa ne pensate? Il finale è stato volutamente omesso per lasciare spazio a un Natale laico e commerciale? Oppure è semplicemente caduto nel dimenticatoio di cui è sempre più vittima la società contemporanea?