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Come vengono distribuite durante l’anno le letture bibliche della Messa?

Beauty in the Liturgy – it

© Sabrina Fusco / ALETEIA

don Antonio Rizzolo - Credere - pubblicato il 13/11/14

Perché nel corso dell'anno viene letto più volte lo stesso Vangelo?

Durante l’anno, a debita distanza, nella Messa viene letto lo stesso Vangelo. Perché accade questo?

Claudio B.

In realtà, è rara la ripetizione di un brano evangelico in uno stesso anno. Dipende se si considerano solo le domeniche e le solennità o anche i giorni feriali. Nel secondo caso, la possibilità aumenta, e ancora di più considerando le feste dei santi.

La tua domanda mi offre lo spunto per qualche cenno su come sono distribuite lungo l’anno le letture bibliche della Messa. E’ stato il Concilio Vaticano II, nella costituzione sulla liturgia, che ha chiesto una presenza della Bibbia nelle celebrazioni “Più abbondante, più varia e meglio scelta” (Sacrosanctum Concilium n. 35).

Auspicando che “in un determinato numero di anni, si legga al popolo la maggior parte della Scrittura” (n. 51). La riforma liturgica ha realizzato tutto ciò: senza contare i Salmi, il totale è di circa 500-570 brani biblici (160-170 dell’Antico Testamento e circa 400 del Nuovo Testamento), rispetto ai circa 150 del Messale precedente.

I testi biblici per la Messa sono raccolti in un libro chiamato Lezionario (dal latino lectiones, “letture”), che è diviso in cinque libri fondamentali: Lezionario domenicale e festivo, feriale, per le celebrazioni dei santi, per le Messe rituali, per le Messe “ad diversa” e votive. Il Lezionario domenicale e festivo comprende i tempi di Avvento, Natale, Quaresima, Pasqua e il Tempo ordinario. Le letture sono divise in tre cicli (A, B, C), uno per anno. Nelle domeniche e nelle solennità sono previste tre letture: la prima dall’Antico Testamento (o, nel tempo pasquale, dagli Atti degli apostoli o dall’Apocalisse), la seconda dalle lettere di san Paolo o degli altri apostoli; la terza da uno dei quattro Vangeli.

Il Lezionario feriale è diviso in due volumi: il primo per i tempi forti di Avvento, Natale, Quaresima e Pasqua e per l’anno primo del tempo ordinario, valevole per gli anni dispari: il secondo comprende il secondo anno del Tempo ordinario, e vale per gli anni pari. Le letture previste sono due: la prima dall’Antico Testamento o, nel Tempo di Pasqua, dagli Atti degli apostoli; la seconda dal Vangelo che, nel Tempo ordinario, è uguale negli anni pari e dispari. Le letture del Lezionario dei santi si usano se il santo si celebra con il grado di solennità o di festa, altrimenti, nelle memorie obbligatorie o facoltative, si prosegue con la lettura continua del Lezionario feriale.

I criteri con cui si sono disposti lungo l’anno i passi biblici sono due: la concordanza tematica (ad esempio tra la lettura dall’Antico Testamento e il Vangelo) e la lettura semicontinua. Circa i Vangeli, Matteo si legge nel ciclo A, Marco nel B, e Luca nel C. Il Vangelo di Giovanni è letto nel Tempo di Pasqua e in alcune domenica di Quaresima; il capitolo 6, con il discorso sul pane di vita, si legge, nell’anno B, nelle domeniche dalla XVII alla XXI del Tempo ordinario.

Quanto detto finora vale per il Rito romano. In quello ambrosiano le letture sono organizzate con un ordine e una scelta diversi. In breve, il Lezionario ambrosiano, festivo e feriale, è diviso in tre libri, corrispondenti ai misteri dell’incarnazione del Signore, della Pasqua e della Pentecoste.

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