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4 gesti semplici per non smettere di essere umani

Mother holding a hand of her daughter in spring day outdoors – it

© Rafal Olechowski

Catholic Link - pubblicato il 12/11/14

L'amore può rendere il nostro mondo più cristiano

di Luisa Restrepo

L'oblio è una delle cose che noi esseri umani temiamo di più. A volte penso che ci siamo dimenticati di quanto sia terribile dimenticare, viviamo senza tenere presenti alcune cose di cui abbiamo veramente bisogno e che ci ricordano che siamo esseri umani chiamati all'incontro e all'amore. Saluti la gente quando cammini o quando entri in un luogo? Quando vedi persone che lavorano per strada ti fermi a guardarle? O sei indifferente?

Gli spot che vi presentiamo di seguito sono stati realizzati da COMIPAZ, un comitato interreligioso argentino. L'obiettivo di questa campagna è promuovere valori che sono stati accantonati e invitare all'incontro; far sì che le persone normali come te e me tornino a ricordare quando è importante amare a un'altra persona in un atto tanto semplice come salutarla o sorriderle; amare l'altro e amare noi stessi dicendogli e dicendoci la verità; evitare l'indifferenza guardando le persone che incrociamo sul nostro cammino e coinvolgerci con loro e infine – una cosa che spesso ci costa – essere capaci di sacrificare un po' del nostro tempo per passarlo con chi è solo e ha bisogno della nostra attenzione. Quando li vedrete scoprirete che sono come allarmi che ci ricordano la nostra umanità.

I valori umani sono la base del nostro essere cristiani, ed essendo sempre più cristiani vivremo più profondamente la nostra umanità. La Chiesa non si stanca di ripeterci queste verità e di promuoverle attraverso il suo magistero. Vi lascio qualcuno dei suoi insegnamenti collegati ai video che ci possono aiutare nell'apostolato:

La buona abitudine di salutare:

Si rivela così possibile l'amore del prossimo nel senso enunciato dalla Bibbia, da Gesù. Esso consiste appunto nel fatto che io amo, in Dio e con Dio, anche la persona che non gradisco o neanche conosco. Questo può realizzarsi solo a partire dall'intimo incontro con Dio, un incontro che è diventato comunione di volontà arrivando fino a toccare il sentimento. Allora imparo a guardare quest'altra persona non più soltanto con i miei occhi e con i miei sentimenti, ma secondo la prospettiva di Gesù Cristo. Il suo amico è mio amico. Al di là dell'apparenza esteriore dell'altro scorgo la sua interiore attesa di un gesto di amore, di attenzione.

(Benedetto XVI – Deus Caritas Est)

Con la verità è sempre meglio:

Ciascuno trova il suo bene aderendo al progetto che Dio ha su di lui, per realizzarlo in pienezza: in tale progetto infatti egli trova la sua verità ed è aderendo a tale verità che egli diventa libero (cfr. Gv 8,32). Difendere la verità, proporla con umiltà e convinzione e testimoniarla nella vita sono pertanto forme esigenti e insostituibili di carità

(Benedetto XVI – Caritas in veritate)

La buona abitudine del lavoro:

Lo sviluppo è impossibile senza uomini retti, senza operatori economici e uomini politici che vivano fortemente nelle loro coscienze l'appello del bene comune. Sono necessarie sia la preparazione professionale sia la coerenza morale.

(Benedetto XVI – Caritas in veritate)

Accompagnare i nostri anziani

Quante volte si scartano gli anziani con atteggiamenti di abbandono che sono una vera e propria eutanasia nascosta!” “Si scartano i bambini, si scartano i giovani, perché non hanno lavoro, e si scartano gli anziani con la pretesa di mantenere un sistema economico 'equilibrato', al centro del quale non vi è la persona umana, ma il denaro”. “Un popolo che non custodisce i nonni e non li tratta bene è un popolo che non ha futuro! Perché non ha futuro? Perché perde la memoria, e si strappa dalle proprie radici.

(Papa Francesco, omelia nell'incontro con gli anziani)

[Traduzione a cura di Roberta Sciamplicotti]

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