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Sulle orme di santa Teresa d’Avila

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© huellasdeteresa.com

Chiara Santomiero - Aleteia - pubblicato il 11/11/14

Da Papa Francesco una delegazione delle 17 Città Teresiane spagnole unite in un circuito di turismo religioso per far conoscere l’eredità spirituale della grande mistica

Forse all’inizio non riuscirà ad eguagliare i numeri del suo più celebre “collega” San Giacomo e del santuario di Compostela, ma Teresa di Gesù o d’Avila, dottore della Chiesa, mistica e viaggiatrice, ha molte frecce al suo arco per attirare i pellegrini lungo un “cammino” che si snoda attraverso i luoghi più significativi della sua vita. E’ ciò che propone l’Unione delle Città Teresiane in occasione del V Centenario della nascita della santa che ricorre nel 2015, collegando in un circuito le 17 città spagnole nelle quali S. Teresa ha fondato un convento carmelitano.

Nel percorso “Huellas Teresa de Jesus”, cioè orme, tracce di S. Teresa del Gesù, si trovano Avila, dove la santa è nata, e Alba de Tormes dove riposano le sue spoglie, ma anche Segovia, Salamanca, Burgos, Siviglia, Granada, luoghi già rinomati e visitati per le meraviglie artistiche che le contraddistinguono e che si arricchiscono adesso di nuovi motivi per un pellegrinaggio spirituale e di fede.

Una delegazione di “Huellas” incontrerà Papa Francesco a margine dell’udienza generale di mercoledì 12, per consegnare al pontefice il materiale sull’iniziativa che prevede una serie di eventi culturali collegati e, magari, strappargli la conferma di una visita per il prossimo anno. Il sindaco di Alba de Tormes, Concepcion Miguelez Simon ne ha parlato con Aleteia.

Presenterete il vostro programma a Papa Francesco?

Miguelez: In realtà il papa è stato già informato da tempo dell’attivazione del circuito delle città teresiane, anche per merito dell’Ordine carmelitano e della celebrazione del V centenario della nascita della santa nel cui ambito si inserisce la nostra iniziativa. Mercoledì, all’udienza, saluterà la delegazione e speriamo possa indirizzare un saluto alle 17 città partecipanti a “Huellas”.

Che cosa rappresenta la memoria di santa Teresa per la vostra città?

Miguelez: Per Alba la memoria di santa Teresa è il tesoro più grande. La nostra è una piccola città, intorno ai 5 mila abitanti, ma abbiamo il privilegio di custodire nel santuario dell’Annunciazione il sepolcro con il corpo incorrotto della santa – tra l’altro una delle tre chiavi per aprirlo è conservata proprio a Roma nella casa generalizia delle Carmelitane – e questo ci rende responsabili della trasmissione del suo messaggio. Ad Alba è conservato anche parte dell’epistolario e degli scritti di santa Teresa che nonostante risalgano al XVI secolo, sono di assoluta attualità, sia sotto il profilo dell’economia che del diritto amministrativo. Non a caso s. Teresa è la patrona di chi coltiva questa disciplina. La nostra santa, inoltre, ha fatto molto riguardo alla dignità e ai diritti della donna e far conoscere i suoi scritti e il suo pensiero è il nostro privilegio e il nostro obbligo. Ormai sono tradotti a livello mondiale e costituiscono un patrimonio di tutta l’umanità.

Quanti pellegrini vi aspettate che arrivino sulle orme di santa Teresa?

Miguelez: Quest’anno Alba de Tormes sarà, insieme ad Avila, la sede di “Edades del hombre”, “L’età dell’uomo”, la grande mostra itinerante arrivata ormai alla venticinquesima edizione che raccoglie il meglio dell’arte sacra in Spagna. In occasione del cinquecentenario della nascita di santa Teresa, gli oggetti e le opere esposte riguarderanno proprio la santa. In genere ogni edizione attrae almeno 300 mila visitatori, ma a questo numero bisognerà aggiungere i pellegrini che l’itinerario di “Huellas” porterà nelle città teresiane. Insomma…noi speriamo che vengano in tanti!


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