separateurCreated with Sketch.

E Dio creò il padre

whatsappfacebooktwitter-xemailnative
Aleteia - pubblicato il 11/11/14
whatsappfacebooktwitter-xemailnative

Co­minciò con una struttura piuttosto alta e robusta e finì con le lacrimedi Erma Bombeck

Quando il buon Dio decise di creare il padre, co­minciò con una struttura piuttosto alta e robusta. Allora un’angelo che era lì vicino gli chiese: «Ma che razza di padre è questo? Se i bambini li farai alti come un soldo di cacio, perché hai fatto il padre così grande? Non potrà giocare con le biglie senza met­tersi in ginocchio, rimboccare le coperte al suo bam­bino senza chinarsi e nemmeno baciarlo senza quasi piegarsi in due!».

Dio sorrise e rispose: «E’ vero, ma se lo faccio piccolo come un bambino, i bambini non avranno nes­suno su cui alzare lo sguardo». Quando poi fece le mani del padre, Dio le mo­dellò abbastanza grandi e muscolose. L’angelo scosse la testa e disse: «Ma… mani co­sì grandi non possono aprire e chiudere spille da ba­lia, abbottonare e sbottonare bottoncini e nemmeno legare treccine o togliere una scheggia da un dito».

Dio sorrise e disse: «Lo so, ma sono abbastanza grandi per contenere tutto quello che c’è nelle tasche di un bambino e abbastanza piccole per poter strin­gere nel palmo il suo visetto». Dio stava creando i due più grossi piedi che si fos­sero mai visti, quando l’angelo sbottò: «Non è giu­sto. Credi davvero che queste due barcacce riusci­rebbero a saltar fuori dal letto la mattina presto quando il bebè piange? O a passare fra un nugolo di bambini che giocano, senza schiacciarne per lo meno due?».

Dio sorrise e rispose: «Stà tranquillo, andranno benissimo. Vedrai: serviranno a tenere in bilico un bambino che vuol giocare a cavalluccio o a scaccia­re i topi nella casa di campagna oppure a sfoggiare scarpe che non andrebbero bene a nessun altro».

Dio lavorò tutta la notte, dando al padre poche parole ma una voce ferma e autorevole; occhi che ve­devano tutto, eppure rimanevano calmi e tolleranti. Infine, dopo essere rimasto un po’ sovrappensiero, aggiunse un ultimo tocco: le lacrime. Poi si volse al­l’angelo e domandò: «E adesso sei convinto che un padre possa amare quanto una madre?».