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Trailer di Humanum: non il solito video sul sesso

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Humanum Promotion

Catherine Ruth Pakaluk - pubblicato il 08/11/14

Un convegno in Vaticano analizzerà la complementarietà tra uomo e donna

La grande novità di questa settimana è che il Vaticano ospiterà un convegno interreligioso internazionale sulla complementarietà tra uomo e donna. L'incontro è chiamato Humanum e vi parteciperanno leader religiosi ed esperti sul matrimonio e la famiglia provenienti da tutto il mondo. Ci sono varie ragioni per le quali bisognerebbe tenere d'occhio questo evento e ciò che ne deriverà.

Per iniziare, considerate questo

del convegno.

Non sono del tutto certa, ma sospetto che non ci siano stati molti convegni in Vaticano con un trailer – come se il convegno fosse una sorta di film. E questo è interessante. A cosa serve il trailer? Salta fuori che gli organizzatori del convegno hanno prodotto una serie di quattro video che “racconteranno la storia” di ciò che il convegno vuole analizzare.

Questi video, ciascuno della durata di 15 minuti, verranno diffusi in sequenza in due giorni:

  • Il destino dell'umanità: sul significato del matrimonio
  • La culla della vita e dell'amore: una madre e un padre per i bambini del mondo
  • Una dolcezza nascosta: il potere del matrimonio contro le avversità
  • Matrimonio, cultura e società civile

Se i video assomigliano un po' al trailer, ci si può aspettare che siano ben diversi dai soliti documentari. Promettono di essere ricchi di musica, immagini e testimonianze personali che parlano al cuore. Se i video sono ben realizzati, potrebbero essere un momento di vero genio – un punto di svolta nel modo in cui la Chiesa promuove la comprensione di ciò che tratta.

C'è un genio nella grande arte che ha il potere di farci provare una verità di ragione o rivelazione. È il genio dei grandi maestri: Raffaello, Michelangelo, Caravaggio. Ultimamente sembra che ben pochi “maestri” delle arti dei giorni nostri lavorino per la Chiesa, ma è ciò di cui la Chiesa ha più disperatamente bisogno.

Perché? Perché nella gara tra fede e ragione, la fede ha la capacità primaria di illuminare la vita umana. La maggior parte della gente compie scelte basate su impulsi, sentimenti e istinti relativi a ciò che è giusto, buono e vero. La ragione è impiegata più spesso al servizio di queste convinzioni, giuste o sbagliate, che della fonte imparziale di convinzioni. È per questo che la ragione diventa rapidamente una schiava, di fatto degradata, senza la luce della fede. Ce lo dicono varie fonti. “Il demonio può citare le Scritture a questo scopo”, dice Shakespeare in un'elegante descrizione del sofisma della logica senza fede. Blaise Pascal ci ricorda che “il cuore ha ragioni che la ragione ignora”.

La verità di ciò è stata espressa però più recentemente sia da papa Benedetto che da papa Francesco. Prima della Evangelii Gaudium c'è stata un'enciclica di entrambi i papi chiamata Lumen Fidei. Parlando di alcuni aspetti della storia dell'Illuminismo, i papi scrivono:

Poco a poco, però, si è visto che la luce della ragione autonoma non riesce a illuminare abbastanza il futuro; alla fine, esso resta nella sua oscurità e lascia l’uomo nella paura dell’ignoto. E così l’uomo ha rinunciato alla ricerca di una luce grande, di una verità grande, per accontentarsi delle piccole luci che illuminano il breve istante, ma sono incapaci di aprire la strada. Quando manca la luce, tutto diventa confuso, è impossibile distinguere il bene dal male, la strada che porta alla mèta da quella che ci fa camminare in cerchi ripetitivi, senza direzione (Lumen Fidei, n. 3)

È per questo che non è chiaro che la crisi dei giorni nostri può essere alleviata solo dalla chiarezza della ragione e dall'insegnamento. L'insegnamento deve essere corretto, ma formare gli istinti e le convinzioni fondamentali è più importante. Ciò che serve è un'educazione del cuore. E questo solleva una domanda interessante: se non è la ragione a educare il cuore, chi lo fa?

Considerate un bambino che viene sottoposto ad abusi. Gli si può insegnare, una volta cresciuto, che è un figlio amato di Dio, pieno di dignità, ma la sua esperienza ha istruito il suo cuore con una storia diversa. L'esperienza modella le convinzioni.

Il che ci riporta al motivo per il quale il Sinodo sulla famiglia e il convegno Humanum sono così importanti. Le famiglie forniscono il materiale esperienziale per le nostre intuizioni più profonde sulla ragionevolezza della fede. Per questo, non si tratta di girare intorno ai limiti degli insegnamenti. Gli insegnamenti sono chiari, e sono stati espressi bene da tanti grandi testimoni della fede. C'è poco spazio per lo sviluppo della dottrina in questioni relative alle vita familiare.

La grande questione che affronta la Chiesa oggi non è cosa insegnare, ma come insegnarlo. Quando le famiglie sono ovunque assediate dalla fragilità – quando la grande maggioranza dei nostri bambini non ha mai conosciuto un padre amorevole –, quando le donne e gli uomini ovunque hanno difficoltà a formare unioni stabili – in questo ambiente, come può la Chiesa proclamare il “Vangelo del matrimonio”? Come può proclamare il Vangelo in generale?

È la domanda che assume il convegno, e il progetto video è solo un nuovo tentativo di puntare al cuore e non solo alla testa. Non so se questi video saranno il nuovo genio di cui la Chiesa ha bisogno, ma so che esplorare nuove arti e il loro rapporto con i sensi della gente è un compito che vale la pena di intraprendere.

Dovremmo imparare qualcosa sul romanzo che è alla base della storia umana dalla storia d'amore che ci porta all'esistenza. Se teniamo alla salvezza delle anime e al futuro dell'umanità, dobbiamo tenere profondamente al fatto che si verifichi questo insegnamento del cuore. E se vediamo che non c'è, dobbiamo concludere che è la povertà più inquietante e il bisogno evangelico più pressante a cui possiamo pensare – non avere le espressioni umane di fedeltà e donazione di sé che dovrebbero rendere evidente la realtà di Dio. Il lavoro di Humanum non potrebbe essere più importante. Soffermatevi su questi video.

Catherine Ruth Pakaluk è assistente di Economia presso l'Ave Maria University, Faculty Research Fellow presso lo Stein Center for Social Research e Senior Fellow in Economia presso l'Austin Institute for the Study of Family and Culture. La sua ricerca si concentra sui settori della demografia, del genere, degli studi sulla famiglia e dell'economia dell'educazione e della religione. Lavora anche sull'interpretazione e la storia del pensiero sociale cattolico. Ha conseguito un dottorato in Economia presso l'Università di Harvard (2010). Vive ad Ave Maria, in Florida, con il marito Michael e i loro sette figli.

[Traduzione a cura di Roberta Sciamplicotti]

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