“Non abbiate paura delle differenze”

Diversi, ma uniti: Papa Francesco non si stanca di sottolineare la bellezza di una Chiesa nella quale esiste una molteplicità di doni e di differenze. Lo ha sottolineato, in modo particolare, al Sinodo sulla famiglia spazzando via le contrapposizioni tra “tradizionalisti” e “progressisti”, uniti nel comune amore per il Vangelo, e lo ha ripetuto anche oggi nell'udienza concessa ai membri della Catholic Fraternity of Charismatic Covenant Communities and Fellowships, un'associazione prevalentemente cattolica di carismatici, in occasione della XVI Conferenza internazionale sul tema: "Lode e adorazione carismatica per una Nuova Evangelizzazione" iniziata ieri a Roma.

"L'uniformità non è cattolica, non è cristiana", ha detto Francesco ai circa tre mila partecipanti all’udienza. “L'unità non è uniformità – ha affermato Bergoglio -, non è fare obbligatoriamente tutto insieme, né pensare allo stesso modo, neppure perdere l'identità. Unità nella diversità è precisamente il contrario, è riconoscere e accettare con gioia i diversi doni che lo Spirito Santo dà ad ognuno e metterli al servizio di tutti nella Chiesa". “E’ curioso – ha insistito il pontefice – ma lo stesso che fa la diversità e i suoi problemi fa poi l'unità: lo Spirito santo”.

Il Cristiano deve lasciar entrare l’aria nuova dello Spirito santo e poi rilasciarla nella missione, con lo stesso movimento del respiro. "Tempo fa – ha affermato il pontefice – ho ascoltato questo esempio che mi sembra molto appropriato: la respirazione per l'essere umano. La respirazione e' costituita da due fasi: inspirare, cioe' mettere dentro l'aria, ed espirare, lasciarla uscire. La vita spirituale si alimenta, si nutre nella preghiera e si manifesta nella missione: inspirazione, la preghiera, ed espirazione”.

Così come nessuno puo' vivere senza respirare, lo stesso e' per il cristiano: “senza la lode e senza la missione – ha affermato il papa – non vive da cristiano". "Quando si parla di preghiera di lode nella Chiesa vengono in mente i carismatici", ha detto ancora Bergoglio, ma essa "non e' solamente la preghiera dei carismatici ma di tutta la Chiesa!".

Anche con i carismatici, il papa è tornato a parlare di "ecumenismo del sangue". Oltre all'ecumenismo spirituale cioè "pregare insieme e annunziare insieme che Gesù è il Signore e intervenire insieme in aiuto dei poveri, in tutte le loro povertà”, oggi i cristiani sono accomunati nelle persecuzioni.

"Oggi – ha detto Bergoglio ribadendo un concetto a lui caro – il sangue di Gesù, versato dai suoi molti martiri cristiani in varie parti del mondo, ci interpella e ci spinge all'unità. Per i persecutori, noi non siamo divisi, luterani ortodossi evangelici cattolici, no: siamo uno! Per i persecutori siamo cristiani”.