Il 29 ottobre si celebra la ragazza di Sassello “Mi piaceva tanto andare in bicicletta e Dio mi ha tolto le gambe, ma mi ha dato le ali”Il 29 ottobre è il giorno in cui è venuta al mondo una santa dei nostri giorni: Chiara “Luce” Badano. E proprio il 29 ottobre è il giorno in cui si celebra la sua beatitudine, proclama dalla Chiesa nel 2010.
Nata per Grazia
“Non vi è nulla di straordinario o prodigioso nella vita di Chiara Badano” si legge su CittàNuova (29 ottobre) “Eppure, in questa ragazza che amava il nuoto, lo sci, la musica e lo stare con gli amici, Dio è sempre stato presente.” A partire dal desiderio che venisse al mondo. Infatti i genitori, Ruggero e Maria Teresa Badano chiedono a Dio per undici lunghi anni la Grazia di avere un figlio e sorprendentemente la ottengono, il 29 ottobre 1971.
L’incontro con i Focolari
Chiara, sin da bambina, rivela tutta la sua semplicità, ponendo grande attenzione alle persone meno fortunate, agli “ultimi”. “Nel 1981, a nove anni, partecipa al “Familyfest”, un grande raduno dei focolari.” Un evento che cambia la vita della piccola Chiara. E la porta ad amare e testimoniare Dio, non solo a parole, ma con la sua stessa esistenza.
«Ho riscoperto il Vangelo sotto una nuova luce – scrive a Chiara Lubich, fondatrice del movimento – ora voglio fare di questo libro l’unico scopo della mia vita!» Molto presto però, Chiara sperimenta anche la sofferenza. Soprattutto quando, nonostante gli sforzi, per un’incomprensione con una professoressa, deve ripetere il primo anno di liceo. Per la prima volta, Chiara deve affidare a Dio non solo le gioie, ma anche i dolori. Scrive a un’amica: «Subito non riuscivo a dare questo dolore a Gesù. C’è voluto un po’ di tempo per riprendermi un pochino»”. (Focolare.org)
“Per Chiara, Dio era sempre al primo posto”
La scoperta della malattia
Il rapporto con il dolore ritorna prepotentemente a diciassette anni. Durante una semplice partita di tennis, un dolore lancinante alla spalla porta alla drammatica scoperta: è un osteosarcoma, uno dei tumori più spietati.
“Inutili gli interventi alla spina dorsale e le chemioterapia. Rifiuta la morfina che le toglierebbe lucidità. Si informa di tutto, non perde mai il suo abituale sorriso. Alcuni medici, non praticanti, si riavvicinano a Dio. La sua cameretta, in ospedale prima e a casa poi, diventa una piccola chiesa, luogo di incontro e di apostolato: “L’importante è fare la volontà di Dio…è stare al suo gioco…Un altro mondo mi attende…Mi sento avvolta in uno splendido disegno che, a poco a poco, mi si svela…Mi piaceva tanto andare in bicicletta e Dio mi ha tolto le gambe, ma mi ha dato le ali…”
(SantieBeati.it)
“La Madonna è lì con te?”
Nei suoi ultimi istanti di vita è l’abbraccio della Madonna che vince sulla sofferenza e la porta in Cielo dal suo Sposo, come racconta sempre mamma Maria Teresa su Chiaraluce.org:
“Era il 7 ottobre 1990. La mamma di Chiara Luce, Maria Teresa, ricorda: «Mentre le tenevo le gambe, mi fa cenno di avvicinarmi e, mettendomi una mano fra i cappelli, che scompiglia delicatamente, sussurra: “Mamma, ciao. Sii felice perché io lo sono”, e fa cenno con gli occhi che le sue parole valgono anche per il papà.
Le chiedo: “C’è la Madonna lì con te?”. Sorride e annuisce. Le suggerisco allora di posare il capo sulla spalla di lei e di riposare. Chiara obbedisce e rimane con il capo reclinato. Maria l’ha presa per mano e Chiara ha raggiunto il suo Sposo.
Immediatamente, Ruggero e io ci inginocchiamo, recitiamo il Credo e ripetiamo le parole di Giobbe: “Dio ce l’ha data, Dio ce l’ha tolta, sia benedetto il Signore”. Poi abbiamo seguito le sue parole dei giorni precedenti: “Quando mi vestirai non dovrai piangere, ma dire per tre volte: “Adesso Chiara Luce non soffre più, vede Gesù”».
Chiara Badano è tra i beati intercessori della Giornata Mondiale della Gioventù.