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Testimoni di Cristo per confortare i cristiani in Siria

I bambini siriani invidiano la stalla dove è nato Gesù

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Gelsomino Del Guercio - Aleteia - pubblicato il 24/10/14

Il dramma della gente di Aleppo raccontato dal parroco latino

Bombe sulla Chiesa Melchita Cattolica “Nostra Signora dell’Assunzione” di Aleppo in Siria. Oltre a danneggiare il luogo di culto, gli ordigni sono costati al parroco padre Daher la perdita di un occhio e placche metalliche nel braccio (Il Giornale, 24 ottobre).

UNA LUCE PER LA SIRIA
Il clima che si respira nella seconda città più grande della Siria è di tensione altissima. Soprattutto tra i cristiani. A raccontarlo ad Aleteia è fra Ibrahim Alsabagh, frate della Custodia di Terra Santa, nuovo sacerdote della parrocchia cristiana latina di Aleppo. Domani 25 ottobre sarà protagonista a Roma di "A light for Syria, una piccola luce per illuminare la grande notte di Aleppo", per sensibilizzare l’opinione pubblica italiana sulla drammatica situazione siriana. 

IL DRAMMA DI ALEPPO
«Ad Aleppo le cose stanno peggiorando – sentenzia il frate – la città è sempre divisa in due: da un lato le truppe del Governo, dall’altro i ribelli. L’elettricità dura un’ora al giorno, in diverse zone non c’è acqua potabile, e la settimana scorsa c’è stata una nuova impennata dei prezzi. Siamo in pieno inverno con il freddo e la minaccia delle bombe sulle scuole e gli ospedali. La gente è disperata, la speranza si va esaurendo. Molti hanno lasciato il paese e sono andati all’estero». 

IL CIBO SPIRITUALE
Secondo frate Ibrahim la Chiesa sta diventando il vero punto di riferimento per i cattolici latini e non solo. «Siamo proprio chiamati a offrire il cibo spirituale, rafforzare la fede con la parola e i sacramenti, ma fare anche assistenza sociale, aprire le porte per l’ascolto e dare tutto ciò che possiamo, condividendo con le persone il dramma che vivono tutti i giorni». 

COME GESU’
Una missione che avviene tra mille difficoltà anche pratiche. «Nel nostro convento il frigo non funziona perché manca l’elettricità. Accendiamo il generatore in chiesa solo per qualche momento per i servizi parrocchiali. Il Catechismo lo si fa con la luce delle pile o delle candele». In questo contesto «dobbiamo riflettere il mistero dell’incarnazione di Gesù, manifestare il volto di Dio tenero, immenso rispetto a questa terra fredda, piena di tenebre, odio, guerra». 

VIVERE COME LA GENTE
Per il parroco della chiesa latina di Aleppo ciò significa «vivere tra la gente, vivere la loro sua condizione, condividere con lei il pane spirituale e cercare di provvedere ai suoi bisogni materiali per quanto possiamo, perché i bisogni sono molto più grandi di ciò che noi possiamo concretamente offrire». Ecco perché la Chiesa cattolica latina è una «forza attiva» in Siria. 

PREGHIERA E SOLIDARIETA’
«Come frati – conclude fra Ibrahim – chiediamo la solidarietà prima di tutto con la preghiera, chiediamo anche l’aiuto sociale facendo ricordare alla gente quella che è la nostra missione di frati francescani nei Luoghi Santi e in tutto il Medio Oriente e in modo particolare in Siria, e ci impegniamo come testimoni di una chiesa già dentro il mondo, con le porte spalancate a tutti e sempre in azione, che pensa per il bene dell’uomo e di tutti gli uomini». 

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