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Ha 6 anni, per le mamme è una bambina e deve entrare nel bagno femminile

Scuola

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Aleteia - pubblicato il 24/10/14

Accade in una scuola cattolica di Toronto dove gli insegnanti sono costretti a trattare un maschio come una femmina

Dall’anno scolastico 2014/15 il bambino di due donne, iscritto in una scuola cattolica di Toronto, potrà usare il bagno e gli spogliatoi delle femmine. La scuola elementare ha ceduto alla richiesta delle "due madri", che hanno presentato loro figlio al preside come una femmina, con le relative conseguenza del caso. A riportare la notizia è Tempi.it (26 settembre).

Mamme alunni allarmate
Dopo la decisione alcune madri sono insorte, mostrando grandi perplessità per l’educazione dei loro figli «La mia più grande preoccupazione è che così si confonderanno le menti dei bambini di fede su ciò che è giusto e ciò che è sbagliato», ha raccontato la madre di una bimba, che ha denunciato l’accaduto all’associazione Peace (Public Educational Advocates for Christian Equity),

La richiesta assurda
Tutto è cominciato con l’atto di iscrizione del figlio di sei anni in prima elementare: le due donne hanno fatto l’esplicita richiesta agli insegnanti di trattarlo come una femmina. La coppia di lesbiche, riferendosi a due leggi recentemente approvate dalla provincia di Toronto sull’identità di genere, ha anche ricordato alla scuola che un rifiuto sarebbe stato valutato come un attodiscriminatorio. Nonostante le leggi in questione non obblighino le scuole a permettere a un maschio di andare nel bagno delle femmine, l’istituto non si è opposto, chiedendo però che il bambino usasse almeno il bagno per gli handicappati. Ma le madri hanno risposto con un secco "No".

E davanti al rifiuto della madre e della sua compagna, la scuola ha ceduto, informando famiglie e insegnanti di conseguenza: il bambino cioè deve essere trattato come una femmina e gli insegnanti devono punire gli alunni qualora, sbagliandosi, si riferiscono al bambino come a un maschio e non come a una femmina. Il preside, davanti alle proteste delle altre madri, ha girato la gestione del caso al distretto scolastico delle scuole cattoliche di Toronto, che ancora non ha dato risposte sulla vicenda.

L’uomo al posto di Dio
Secondo il presidente di Peace, Phil Lees, dietro alla richiesta delle due donne c’è una strategia degli attivisti Lgbt che vorrebbero far scoppiare un caso emblematico per portare avanti la loro agenda anche nelle scuole cattoliche. Certe cose, commenta Lees, «accadono quando l’uomo vuole comandare e sostituirsi a Dio. Se abbiamo questi problemi nelle nostre scuole è perché la gente di fede da due o tre generazioni ha gettato la spugna».

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