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Papa Francesco: “Non dimenticare eredità spirituale” di Wojtyla

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©GIANCARLO GIULIANI/CPP

Chiara Santomiero - Aleteia - pubblicato il 22/10/14

Il ricordo del pontefice e le iniziative per celebrare la prima memoria liturgica di san Giovanni Paolo II

Al termine dell'udienza del mercoledì, rivolgendosi ai pellegrini polacchi presenti a piazza S. Pietro, Papa Francesco ha ricordato san Giovanni Paolo II di cui si celebra oggi la prima memoria liturgica dopo la canonizzazione del 27 aprile scorso insieme a san Giovanni XXIII. La data del 22 ottobre è stata scelta perchè in quel giorno, nel 1978, Karol Wojtyla celebrò la messa di inizio pontificato e pronunciò la storica frase, che divenne l'insegna dei 27 anni di papato (1978-2005): "Non abbiate paura! Aprite, anzi spalancate le porte a Cristo!".

Bergoglio ha invitato a non dimenticare l'eredità spirituale del santo pontefice polacco che "ha invitato tutti ad aprire le porte a Cristo". Nella sua prima visita nella terra natale (n.d.r. nel giugno del 1979, a pochi mesi dalla sua elezione quando fu chiaro il sostegno che Wojtyla avrebbe rappresentato per la causa della libertà dei polacchi ), ha ricordato Bergoglio, "ha invocato lo Spirito Santo perché scendesse a rinnovare la terra della Polonia; a tutto il mondo ha ricordato il mistero della Divina misericordia". La memoria dell'eredità di san Giovanni Paolo II deve, quindi, spingere "alla riflessione e al concreto agire per il bene della Chiesa, della famiglia e della società".

Diverse le iniziative, come annota L'Osservatore romano (22 ottobre), per segnare questa prima celebrazione della santità di Giovanni Paolo II.

L’ambasciata della Repubblica di Polonia presso la Santa Sede ha allestito presso la Pontificia università urbaniana la mostra fotografica e documentaria "Dal concilio alla canonizzazione: 11 ottobre 1962 – 27 aprile 2014", già presentata in occasione della canonizzazione e nella quale — ha spiegato l’ambasciatore Piotr Nowina-Konopka — viene ricordato "in che modo, nell’arco degli ultimi decenni, è stata raccolta in Polonia l’importante sfida d’apertura della Chiesa ai problemi del mondo moderno".

Un ricordo speciale, inoltre, viene dedicato a Wojtyla, dal luogo che più volte lo ospitò e lo curò nel corso del pontificato tanto da meritarsi l'appellativo affettuoso di "Vaticano III". Con una celebrazione presieduta dall’assistente ecclesiastico dell’Università cattolica del Sacro cuore, il vescovo Claudio Giuliodori, la cappella del secondo piano del Policlinico universitario Gemelli di Roma viene dedicata a san Giovanni Paolo II e accoglie una reliquia del sangue del Pontefice, custodita in una teca color argento con sfondo rosso.

"La testimonianza del Pontefice polacco nel corso dei numerosi ricoveri ha lasciato un segno indelebile nella storia e nel volto del Policlinico Gemelli – ha affermato mons. Giuliodori -. Con l’intitolazione della cappella e la collocazione della reliquia si vuole rendere ancora più profondo questo legame, affinché il suo esempio nell’affrontare la malattia e il suo insegnamento sul valore della sofferenza continuino a guidare le attività della Facoltà di Medicina e chirurgia della Cattolica e del Policlinico".

Tante le celebrazioni eucaristiche previste in questa prima ricorrenza di San Giovanni Paolo II in Italia e nel mondo. Nella basilica di Santa Cecilia in Trastevere, in particolare, mons. Marco Frisina presiederà una Messa per tutti i componenti e amici del Coro della Diocesi di Roma durante la quale saranno esposte le reliquie del Santo. Tra i canti per la celebrazione – nemmeno a dirlo – "Aprite le porte a Cristo" e "Totus tuus" (il motto del pontificato di Giovanni Paolo II).

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