Mi impressionano le onde che si alzano e si abbassano, sommerse nel più profondo. Mi colpisce il loro colore cangiante, il loro linguaggio confuso. Il loro silenzio e il loro rumore. Il loro colore mutevole, ora azzurro, poi verde e scuro, forse quasi nero. Mi impressiona l'insicurezza di andare al largo, senza conoscere il cammino, senza seguire le orme di nessuno.
Guardavo il quadro commosso. Il mare, molte onde, tutto azzurro. Il cielo che con le sue nubi sembra minacciare tempesta. Vento. Gabbiani. Le vele della barca gonfie. Il mare un po' agitato e la barca che sale per le onde. Sono gli effetti di un pittore bambino.
Le nuvole sembrano circondare le vele, ma senza toccarle, santo rispetto. Il colore della barca è quello del mare. Ci saranno stati altri colori mentre dipingeva, ma il bambino pittore non ha esitato, ha dipinto tutto di azzurro. Il mare e il legno diventano una cosa sola navigando e si confondono. Così sono la mente e il cuore. Così sono l'anima e il corpo. Così è Gesù in noi.
Per questo tutto acquisisce all'improvviso uno stesso colore. La barca assume la tonalità dell'acqua, e l'acqua quella del cielo. E se ci fossero stati degli uomini sulla barca sarebbero stati anch'essi azzurri. Perché i sogni tingono tutto di uno stesso colore. Tutto è di un dolce colore azzurro che contrasta con la tempesta che si minaccia.
Così è nella vita. Se siamo felici, tutto si tinge di un sano color azzurro. Se siamo tristi o angosciati, tutto è grigio o nero. La vita e il quadro sono la stessa cosa. Nel nostro quadro la luce la danno il candore luminoso delle vele e una parte del cielo che ha nuvole bianche.
Com'è la tonalità del quadro della mia vita? Azzurra? Bianca? Grigia?
Mi ha attratto la forza della barca. Non le importa l'inclinazione del mare, né il vento, né la possibile tempesta. Il suo impeto su un mare agitato è segno di lode. Mi ha commosso la sua testardaggine a non voler tornare in porto, quando era la cosa più sicura, la cosa più raccomandabile.
Ma il veliero non diventa codardo, va avanti senza pausa, lottando contro le onde, contro il vento. Si avventura al largo, senza dubitare della sua capacità di non spezzarsi, senza temere il naufragio. Sì, il quadro mi ha commosso e ho pensato che mi piacerebbe avere quella testardaggine di fronte alla vita. Quella santa e sana capacità di lottare per andare avanti nella vita, per non scoraggiarmi di fronte ai piccoli contrattempi del cammino, di fronte alle onde o al mare che si alza.
Guardare quel quadro mi dà ali, e luce, e un po' di vento. Guardo il quadro, mi calmo. Nel quadro della barca diventiamo parte del veliero che naviga verso il largo. Guardandolo sono tentato a buttarmi, a introdurmi nelle sue acque salubri e a confidare che le onde mi terranno a galla.
Avanzo senza paura. Confido. Perché guardare il quadro mi dà la forza per affrontare la vita, per non sentirmi venir meno nel tentativo di obbedire a Cristo quando ci invita ad andare al di là del ragionevole, del logico, di ciò che speriamo.
[Traduzione a cura di Roberta Sciamplicotti]