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Progetto web per preservare la memoria dei cattolici martiri dell’URSS

Mártires de la Unión Soviética – it

© Catholic New Martyrs of Russia

Gaudium Press - pubblicato il 17/10/14

Raccoglie la biografia di 1864 assassinati per la loro fede

La Biblioteca Hesburgh dell’Università di Notre Dame degli Stati Uniti ha lanciato un progetto in Internet per preservare la memoria storica dei cattolici vittime della persecuzione comunista in Unione Sovietica. Si tratta del "Book of Remembrance" (Libro della Commemorazione), che ha tradotto 1864 biografie di sacerdoti e laici cattolici, tratte da un martirologio pubblicato in Russia nel 2000.

La fonte dalla quale si è potuta ottenere una grande quantità di informazioni su questi credenti morti a causa della loro fede nella prima metà del regime comunista sono stati gli archivi degli organismi di sicurezza dell’Unione Sovietica dopo la sua dissoluzione. L’Amministrazione Apostolica della Russia Europea del Nord ha istituito una Commissione del Martirologio per il Giubileo dell’anno 2000, e in nove anni è stato possibile riunire una gran quantità di dati che hanno permesso di ricostruire la storia di quasi 1.900 cattolici di rito latino e orientale vittime della repressione anticristiana.

In questo modo si è pubblicato il testo "Kniga pamiati: Martirolog Katolicheskoi Tserkvi v SSSR" (Libro della Commemorazione: un martirologio della Chiesa cattolica in URSS).

La traduttrice e iniziatrice del progetto, la dottoressa in Lingua e Letteratura Slave Geraldine Kelley, ha avvertito nella presentazione del suo lavoro che non per tutti i cattolici ricordati nell’iniziativa sono disponibili dettagli sulla morte che permettano di verificare formalmente il martirio in senso stretto. “Tutti loro sono stati perseguitati dallo Stato”, ha spiegato. “Alcuni sono stati giustiziati da squadroni di fucilazione, altri inviati nei campi di ‘lavoro correttivo’ dove era probabile che morissero, altri ancora sono stati esiliati ai confini remoti dell’Unione Sovietica, dove hanno languito e sofferto per anni. Alcuni sono stati condannati e ricondannati più di tre volte in un lasso di tempo di 30 anni”. 874 dei registri riportano la frase "destino da quel momento sconosciuto".

Alcuni dei cattolici la cui persecuzione è stata registrata nel libro sono riusciti a fuggire dal regime e a continuare il proprio apostolato in Africa, Brasile, Australia, Inghilterra e Stati Uniti. Al momento della pubblicazione del martirologio russo c’erano alcuni sopravvissuti, e solo una vive ancora: Nijolé Sadunaite, nata in Lituania nel 1938 e arrestata nel 1974 perché possedeva una copia della pubblicazione clandestina Cronache della Chiesa Cattolica in Lituania. È stata mandata in un ospedale psichiatrico e poi condannata a tre anni di lavori forzati e a tre anni di esilio in Siberia.

16 dei cattolici ricordati nel Martirologio sono stati selezionati dalla Chiesa come Nuovi Martiri Cattolici della Russia, un’iniziativa per aprire il processo che potrebbe portarli agli altari. La “Causa di Beatificazione o Dichiarazione del Martirio dell’Arcivescovo Edward Profittlich, SJ, e quindici compagni” è stata ammessa nel 2003. Nel 2014, la causa del Servo di Dio Edward Profittlich è stata trasferita in Estonia.

La biografia dei 1864 cattolici perseguitati si può consultare gratuitamente in inglese sulla pagina web dell’iniziativa.

[Traduzione a cura di Roberta Sciamplicotti]

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