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Papa Francesco: “accompagnare, non giudicare le famiglie”

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Chiara Santomiero - Aleteia - pubblicato il 16/10/14
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Le parole chiave per il Sinodo secondo il card. Schoenborn. I circoli minori: “sì all’accoglienza, no alla confusione”Il papa ha invitato ad "accompagnare la famiglia di oggi, senza giudicare" e anche il Sinodo straordinario va letto come "la tappa di un cammino in cui si condivide la vicenda della famiglia di oggi". E' l'immagine dell'assise dei vescovi offerta ai giornalisti dal cardinale Cristoph Schoenborn, arcivescovo di Vienna, nel consueto briefing che accompagna i lavori del Sinodo il quale oggi ha visto approdare in aula le sintesi dei circoli minori.

 

Le relazioni dei circoli minori

 

L'assemblea plenaria del Sinodo ha votato per la piena pubblicità delle sintesi del confronto nei gruppi linguistici, in conformità alla prassi dei precedenti sinodi. I dieci circoli, ha spiegato p. Federico Lombardi, portavoce della sala stampa vaticana, hanno anche depositato dei "modi", cioè proposte di variazione, integrazione, completamento del testo della relatio post disceptationem che ha fatto sintesi della prima settimana dei lavori caratterizzata dagli interventi in aula. Tutto questo materiale che, come ha nuovamente precisato la Segreteria del Sinodo, ha il valore di documenti di "work in progress", dovrà adesso essere integrato nella relatio synodi conclusiva cui sta lavorando la speciale commissione istituita nei giorni scorsi da Papa Francesco e alla quale si sono aggiunti il cardinale sudafricano Wilfrid Fox Napier, arcivescovo di Durban, e l'australiano mons. Denis James Hart, arcivescovo di Melbourne. Il documento sarà esaminato e votato nel pomeriggio di sabato 18 ottobre e per essere approvato dovrà ricevere una maggioranza dei due terzi dei padri sinodali.

 

Più incoraggiamento alle famiglie

 

Nelle relazioni dei circoli, pur nella varietà delle sottolineature, è emersa la constatazione di uno sbilanciamento della relatio post disceptationem sulle preoccupazioni delle famiglie in crisi più che al "messaggio positivo del Vangelo della famiglia" ed è stato quindi auspicato "un forte messaggio di incoraggiamento e sostegno della Chiesa ai coniugi fedeli". E' necessario "sottolineare meglio la dottrina sul matrimonio" ed integrare il documento con temi rimasti fuori dal confronto come le adozioni, la biotecnologia, la diffusione della cultura tramite web che può condizionare la vita familiare e, ancora, la condizione degli anziani all'interno della famiglia e i drammi della povertà, della prostituzione, delle mutilazioni genitali femminili e dello sfruttamento minorile a scopo sessuale e lavorativo. Va anche sottolineato, il "ruolo essenziale delle famiglie nell'evangelizzazione e trasmissione della fede, mettendone in luce la vocazione missionaria".

 

Chiesa casa accogliente per tutti

 

Quanto alle situazioni familiari difficili i circoli hanno evidenziato che la Chiesa "deve essere casa accogliente per tutti, affinchè nessuno si senta rifiutato" ma, al contempo, "è stata auspicata maggiore chiarezza evitando confusione, tentennamenti ed eufemismi nel linguaggio".

 

In particolare, sono state espresse perplessità in merito alla "legge della gradualità" con la quale si auspicava di riconoscere i lati positivi delle unioni "imperfette" rispetto all'ideale del matrimonio cristiano e l'analogia con il paragrafo 8 del documento conciliare Lumen Gentium in quanto esso "potrebbe dare l'impressione di una volontà, da parte della Chiesa, di legittimare le situazioni familiari irregolari, anche se esse possono rappresentare una tappa del cammino verso il sacramento matrimoniale".

 

La dottrina insieme alla compassione

 

"Una chiave ermeneutica, di comprensione", così ha spiegato l'analogia con il paragrafo 8 Lumen Gentium (che invita a guardare agli elementi di santificazione presenti anche nelle religioni diverse dalla cattolica) l'autore della proposta, il cardinale Schoenborn, che ha il significato di privilegiare "uno sguardo sul positivo delle situazioni piuttosto che sulle mancanze". L'arcivescovo di Vienna, rispondendo alle domande dei giornalisti, ha ammesso le tensioni interne al dibattito sinodale in quanto "ci sono aspetti diversi da considerare: c'è una parola chiara del Vangelo, la dottrina e l'atteggiamento di compassione di Gesù". Come unire questi diversi aspetti è per Schoenborn "la sfida quotidiana della Chiesa, dei pastori e anche della vita delle coppie". "La dottrina – ha sottolineato il porporato – non è giogo imposto, ma un cammino di vita". "Conosco la realtà di una famiglia che vive la rottura – ha proseguito Schoenborn ricordando la separazione dei suoi genitori – ma la famiglia rimane, non è un ideale astratto, bensì una realtà: ci sono un padre e una madre, ci sono dei figli che passano periodi con il padre e altri con la madre. La Chiesa parla di verità, ma lo fa con compassione. E in questo abbiamo anche bisogno di un cammino di fede".

 

Divorziati risposati e unioni omosessuali

 

Nei circoli minori la discussione sulla possibilità dell'accesso all'Eucarestia per i divorziati risposati si è polarizzata da una parte sulla conservazione dell'attuale dottrina e dall'altra sulla possibilità di comunicarsi, "in un'ottica di compassione e misericordia, ma solo nel caso in cui sussistano determinate condizioni".

 

Per quanto riguarda le unioni omosessuali, ferma restando l'impossibilità di equipararle al matrimonio di uomo e donna, i circoli hanno sottolineato che "le persone con tale orientamento vanno accompagnate pastoralmente e tutelate nella loro dignità, senza tuttavia che ciò appaia come un'approvazione, da parte della Chiesa, del loro orientamento e della loro condotta di vita".

 

"L'accoglienza – ha sottolineato il cardinale Schoenborn – è un atteggiamento personale umano e cristiano di base, ma il rispetto per la persona non significa per la Chiesa il rispetto di ogni comportamento umano. La Chiesa non può cambiare il principio della relazione tra uomo e donna inteso come dono della creazione". Tuttavia "c'è un principio chiaro: dobbiamo guardare alle persone prima che al loro orientamento sessuale. Non bisogna guardare alla camera da letto delle famiglie. Prima guardiamo al soggiorno. Ognuno ha una dignità che va oltre ogni altra questione".

 

"Non abbiate paura"

 

L'enorme interesse suscitato dal Sinodo nasce, per il cardinale Schoenborn, "dal fatto che pochi temi toccano ogni persona come la famiglia: tutti hanno genitori, fratelli, sorelle, nonni" e spesso la famiglia rappresenta oggi "una rete di sopravvivenza". E per questo "la Chiesa è sempre stata attenta a questa realtà". "Se alcuni padri del Sinodo dicono: 'Attenzione, perché non dobbiamo dimenticare la dottrina' – ha affermato Schoenborn – dall`altra parte c'è anche il bisogno dell`accompagnamento di tante situazioni, per le quali il Papa parla di ospedale di campo. Accade spesso in famiglia che la mamma dica: 'E' troppo pericoloso'; e che il papà dica: 'No, non avere paura'". Lo stesso avviene al Sinodo: "Siamo in una grande famiglia. Così gli uni dicono: 'Attenzione! Hanno ragione, è pericoloso!'; e gli altri dicono: 'Non abbiate paura!'" ma, ha concluso l'arcivescovo di Vienna, "non ci sono partiti e non fatene nemmeno voi giornalisti".