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Lavori in corso al Sinodo: “prudenza”

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Chiara Santomiero - Aleteia - pubblicato il 14/10/14
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Le “aperture” riguardo divorziati risposati e gay riportate dai media sono sembrate eccessive a diversi padri sinodali

Se ieri un ideale cartello che rappresentasse lo stato della discussione al Sinodo straordinario sulla famiglia dopo la relatio post disceptationem (relazione dopo la discussione) avrebbe potuto essere, come suggerito dal segretario speciale, mons. Bruno Forte, "work in progress", "lavori in corso", oggi bisognerebbe forse aggiungere: "prudenza". Una nota della Segreteria generale del Sinodo, letta da padre Federico Lombardi, direttore della Sala stampa vaticana, all'inizio del consueto briefing con i giornalisti, precisa che "in seguito alle reazioni e alle discussioni" seguite alla pubblicazione della relatio post disceptationem e al fatto che "la sua natura non è stata spesso correttamente compresa", va ribadito che il testo è solo "un documento di lavoro che riassume gli interventi e il dibattito della prima settimana del Sinodo e ora è proposto alla discussione dei membri del sinodo nei circoli minori" come previsto dal regolamento.

 

Il lavoro dei circoli minori, ha reso noto Lombardi, sarà presentato alla Congregazione giovedì mattina ed è previsto che la sintesi di questa discussione venga resa pubblica, in modo che "emerga chiaramente il legame tra la relatio ante, la relatio post, la sintesi del lavoro dei circoli minori e la relatio synodi che verrà presentata a Papa Francesco".

 

"La reazione dei media – ha affermato il cardinale Fernando Filoni, prefetto della Congregazione per l'evangelizzazione dei popoli, intervenendo al briefing in qualità di moderatore di uno dei circuli minores di lingua italiana – ha destato sorpresa tra i padri sinodali e perplessità su come certe affermazioni fossero riportate come se il sinodo avesse già deciso". "Stiamo lavorando – ha ribadito Filoni – per evidenziare lo stato delle cose e arrivare a un risultato da mettere nelle mani del Santo Padre che deciderà". C'è un percorso in tre momenti, partito dal concistoro dedicato alla famiglia, che passa attraverso il sinodo straordinario per arrivare al sinodo ordinario del 2015 sullo stesso tema, che evidenzia "una dinamica nella quale tutta la Chiesa è coinvolta" e anche i media dovrebbero collaborare "nel mostrare ai lettori tutta la ricchezza della discussione sulla famiglia e non solo alcuni aspetti".

 

L'ampia aspettativa da parte dell'opinione pubblica non deve essere indirizzata per il prefetto della Congregazione per l'evangelizzazione dei popoli a "dare soluzioni domani", ma alla consapevolezza "che le questioni riguardanti la famiglia sono al centro dell'attenzione della Chiesa. Non solo per gli aspetti problematici". La Chiesa incoraggia le famiglie nella loro vita quotidiana e, se, "come accade nelle famiglie, l'attenzione dei genitori si rivolge sempre di più ai figli problematici, anche gli altri sono amati" e questi non devono "mai ingelosirsi per il figlio perduto che vuole ritornare". Per Filoni costituisce una "aspettativa eccessiva" pensare di risolvere subito problemi come "situazione divorziati risposati o unioni omosessuali. Non è che io adesso mi metto a cambiare tutto".

 

E' d'accordo il cardinale sudafricano Wilfrid Fox Napier, anch'egli moderatore di un circolo minore: la preoccupazione, ha sottolineato intervendo al briefing, è che da questo sinodo venga fuori "un vero messaggio" che è quello di "aiutare le famiglie nella loro missione". Il lavoro che si sta svolgendo è quello di "provare a identificare temi, cause e possibili soluzioni" secondo il metodo "listening, looking and discussing" (ascoltare, guardare, discutere). Attenzione non a singoli temi isolati, ha ribadito Napier, ma "a tutta la famiglia".

 

E ai giornalisti che chiedono se la relatio post disceptationem abbia provocato davvero una "tempesta" tra i padri sinodali, Filoni risponde che "c'è stato un apprezzamento generale per un lavoro di sintesi fatto in poco tempo" a cui sono seguite alcune osservazioni sull'impostazione: "è stato sottolineato ciò che manca o deve essere meglio espresso: per esempio il pensiero Gesù sul matrimonio o la dottrina della Chiesa, punti accennati e non sviluppati" ed alcuni si sono espressi "sulla necessità di miglioramento del testo". Insomma si tratta, come precisato di "lavori in corso": "sarei molto prudente – ha concluso Filoni – nel dire in questa fase ciò che ci dobbiamo aspettare".