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Sorpresa: la 194 è sempre meno tabù

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Giuliano Guzzo - pubblicato il 13/10/14

Un sondaggio Demos fotografa un possibile ripensamento da parte degli italiani?

Negli stessi giorni in cui vengono presentati sondaggi molto discutibili sulle nozze gay – discutibili per metodologia, tempistiche di rilevazione e modalità di presentazione dei risultati – che rileverebbero come la maggioranza degli Italianine sarebbe entusiasticamente a favore, è stata effettuata una ricerca che, anche se non ha avuto visibilità a livello nazionale, merita un’attenta riflessione, non foss’altro per gli esiti sorprendenti che ha avuto. Stiamo parlando di una rilevazione a cura dell’Istituto Demos – lo stesso i cui risultati vengono sovente ripresi anche da Repubblica – la quale, esaminando gli atteggiamenti politici del Nord Est (Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento), ha registrato come il 43% degli interpellati sia d’accordo con l’idea che «bisogna rivedere la legge sull’aborto per limitare i casi in cui è lecito».

Gli aspetti interessanti di questo lavoro – per quanto limitato al Nord Est dell’Italia – sono molteplici. Infatti, non solo si è rilevata una percentuale tutt’altro che trascurabile di opinioni favorevoli ad una modifica restrittiva nell’applicazione della Legge 194/’78, ma quel 43% risulta essere una percentuale in crescita e – come specificato sullo stesso portale Demos.it – «rispetto al 2012, l’incremento è di circa 6 punti percentuali e riporta il valore intorno alla quota registrata tra il 2007 e 2008». Un secondo profilo di interesse rispetto all’esito di questa rilevazione è la (quasi) totale assenza di proposte politiche conformi alla tendenza registrata: non si ha notizia alcuna di proposte di modifiche legislative in tal senso e lo stesso mondo cattolico, dopo aver vittoriosamente affossato il referendum abrogativo sulla legge 40, non si è purtroppo fatto sentire più di tanto sul versante bioetico.

Eppure quasi un cittadino su due si rende conto che, decenni dopo, è arrivato il momento di mettere mano al quel dogma intoccabile chiamato Legge 194. Questo significa che un politico di centrodestra che decidesse di rompere il silenzio sul tema dell’aborto, oltre a dar voce al proprio elettorato – nel Nord Est la percentuale di favorevoli alla limitazione dell’aborto, secondo Demos, è del 58% fra gli elettori di Forza Italia e del 49% fra quelli della Lega Nord -, si farebbe carico di una sensibilità diffusa su un tema del quale i mass media tendono ad occuparsi il meno possibile. E forse è proprio questa, paradossalmente, una delle ragioni di questo inatteso aumento percentuale di favorevoli ad una revisione della 194: non tanto l’assenza di dibattito, quanto l’assenza della solita manipolazione e, quindi, la possibilità di poter ragionare liberamente su un tema così fondamentale.

Qui l’originale

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