La migliore eredità che un genitore può lasciare ai propri figli in questo mondo difficile è la buona educazione
La priorità di un genitore, oltre che quella di dare ai figli il necessario – né più né meno – perché conducano una vita dignitosa, è formarli o educarli alla vita, dare loro solide basi perché siano persone perbene, offrire loro strumenti perché siano felici.
La migliore eredità che un genitore può lasciare ai propri figli in questo mondo difficile è la buona educazione. Potremmo centrare l’educazione dei figli in tre punti:
- Educazione della coscienza: perché fin da bambini sappiano distinguere il bene dal male.
- Educazione del carattere: perché rafforzino la propria volontà e sappiano respingere il male anche se è appetibile o apparentemente innocuo.
- Educazione del cuore con senso di trascendenza: perché apprezzino i valori e respingano gli antivalori. Ricordare che i bambini osservano il comportamento dei genitori. Più che con le parole, bisogna educare con l’esempio. I genitori rafforzino ciò che dicono con quello che fanno.
Parte di questa missione si raggiunge, tra le altre cose, con questi punti:
1.- Promuovere nei bambini la responsabilità dando loro piccole missioni e/o compiti. Devono conoscere il valore del sacrificio. Insegnerà loro quanto possono apportare e farà loro vedere che sono responsabili delle proprie azioni, ma non di ciò che accade intorno a loro.
2.- Servire da esempio nelle circostanze avverse perché i bambini vedano come si superano correttamente. È importante che i genitori trasmettano un modo costruttivo di reagire e di mantenere il controllo nelle situazioni di stress.
3.- Aiutarli a trovare i loro punti di forza. Poterli sviluppare è la base della forza personale di ciascuno. Aiutarli a credere in se stessi e ad avere una sana autostima.
4.- I bambini vedano i problemi come sfide da risolvere e non come minacce; imparino a prevenirli, a gestirli e a trarne una lezione di vita. Aiutare i bambini a cercare le cose buone di ogni giorno. Far loro sapere che non sono soli, ovvero dare ai bambini sostegno emotivo.
5.- Permettere che i bambini affrontino i propri problemi perché “riscattarli” da queste piccole circostanze difficili non permette loro di imparare strategie per affrontare e risolvere i loro problemi presenti e futuri. Far loro vedere che sono responsabili della propria vita.
6.- Permettere che prendano gradualmente decisioni. Impareranno dall’esperienza per il futuro.
7.- Genitore: non pretendere di essere come tuo figlio, non diventare infantile o “giovanile”. Tuo figlio ha bisogno di sentire che è guidato daadulti seri e maturi.
8.- Creare un clima di comunicazione in cui il bambino si senta a proprio agio. I bambini devono avere la fiducia per raccontare le proprie cose, non devono avere paura della reazione dei genitori.
9.- Far sapere ai propri figli che hanno dei doveri nei confronti della società, e se non capiscono la parola “società” perché è astratta far loro sapere che hanno dei doveri nei confronti di persone concrete.
10.- Stabilire limiti e disciplina. I bambini devono sapere cosa succede se non fanno ciò che si chiede loro. Il castigo, che deve essere proporzionato e compatibile all’età del bambino, si deve sempre applicare; non deve mai essere violento né a parole né nei fatti, e deve mirare alla correzione. Le regole devono essere coerenti e chiare ed essere accompagnate da spiegazioni logiche.
[Traduzione a cura di Roberta Sciamplicotti]