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Cosa significa la risposta “E con il tuo spirito”?

Latin Mass Society in UK – it

UK Catholic/Marcin Mazur

don Antonio Rizzolo - Credere - pubblicato il 11/10/14

Il saluto del celebrante e la risposta dell'assemblea hanno origini bibliche

Durante la Messa, nell'invocazione “Il Signore sia con voi”, alla quale si risponde “E con il tuo spirito”, a chi si riferisce quel “tuo”? Mi chiedo sempre quale sia l'esatto significato.

Angelo C.

Il “tuo” si riferisce al sacerdote che presiede la celebrazione. Le due parti di questo dialogo si trovano più volte nella Messa: nei saluti iniziale e finale, prima del Vangelo, all'inizio della preghiera eucaristica. Si tratta di una formula di saluto fra il celebrante e l'assemblea. L'Ordinamento generale del Messale romano così spiega il significato del saluto iniziale: “Il sacerdote annunzia alla comunità radunata la presenza del Signore. Il saluto sacerdotale e la risposta del popolo manifestano il mistero della Chiesa radunata”.

Sia le parole del sacerdote che la risposta dei fedeli hanno un'origine biblica. Con questo saluto Booz, antenato del re Davide, si rivolge ai mietitori: “Il Signore sia con voi!”. Ed essi gli rispondono: “Ti benedica il Signore!” (Rut 2,4). Espressioni simili si trovano in Giudici 612, 2Cronache 15,2, Luca 1,28 e 2Tessalonicesi 3,16. La risposta “E con il tuo spirito” appare invece nella seconda lettera a Timoteo: “Il Signore sia con il tuo spirito. La grazia sia con voi!” (4,22). Ma è presente anche in altre lettere paoline: Galati 6,18, Filippesi 4,23; Filemone 25.

Anche se il Messale definisce questo dialogo un saluto, è nello stesso tempo un augurio. Il sacerdote infatti annunzia alla comunità radunata per celebrare l'Eucaristia che il Signore è veramente presente. Come Gesù stesso aveva promesso: “Dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro” (Matteo 18,20). In questo caso la traduzione più precisa della formula latina “Dominus vobiscum”, che non ha il verbo, potrebbe essere: “Il Signore è con voi”. Tuttavia la formula può essere intesa anche come l'augurio che il Signore sia davvero con noi perché possiamo accogliere il dono della sua grazia. Si esprime, comunque, una grande verità: Cristo è presente nel sacerdote e nell'assemblea e la comunità è unita nella stessa fede.

Venendo alla risposta “E con il tuo spirito”, possiamo notare come la parola “spirito” si riferisca alla dimensione più nobile di una persona, alla sua parte più intima, lì dove lo Spirito Santo è presente con la sua forza. Così scrive san Paolo ai Romani: “Voi non avete ricevuto uno spirito da schiavi per ricadere nella paura, ma avete ricevuto lo Spirito che rende figli adottivi, per mezzo del quale gridiamo: 'Abbà! Padre!'. Lo Spirito stesso, insieme al nostro spirito, attesta che siamo figli di Dio” (8,15-16). Notiamo poi come questa risposta sia solenne, molto più di un semplice “e con te”. Si sottolinea così la dignità e l'importanza del sacerdote che presiede l'Eucaristia: in lui è presente in modo speciale lo Spirito Santo ricevuto nel sacramento dell'Ordine. L'espressione “E con il tuo spirito”, che si può dire anche in risposta all'augurio di pace, esprime comunque rispetto e benevolenza verso il proprio interlocutore. E' anche, infine, una formula con un valore ecumenico: è presente infatti anche nelle liturgie delle Chiese ortodosse protestanti.

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