In punta di diritto sfatiamo alcuni luoghi comuni contro le Sentinelle
Quale corruzione, quale criminalità, quale tassazione vampiresca: se non l’avete capito, il problema dell’Italia sono loro, le crudeli Sentinelle in Piedi. E’ questa, nella sua sconcertante assurdità, la tesi che fior di giornalisti ed intellettuali, con poche eccezioni, stanno cercando di veicolare rendendosi ridicoli come Fantozzi e Filini al ricevimento della contessa Serbelloni Mazzanti Viendalmare. E dire che basta poco per capire che dei cittadini che vegliano leggendo un libro esprimendo dissenso verso un disegno di legge – quello contro l’omofobia, a firma dell’on. Scalfarotto – e verso il proposito di privare i bambini di padre e madre mediante adozione gay con la violenza non c’entrano; c’entrano molto di più quanti hanno dato spettacolo a suon di bestemmie, farneticazioni varie e in qualche caso vere e proprie aggressioni fisiche.
Presentare dei manifestanti silenziosi ed inoffensivi – per giunta vittime, loro sì, di aggressioni documentate da parecchi filmati video – come dei crudeli aguzzini si delineava dunque come un’operazione complessa anche per i nostri giornalisti, mediamente abbastanza esperti in fatto di menzogne. Per questo, affinché il capovolgimento della realtà potesse riuscire, era necessario uno sforzo ulteriore ed andato a buon fine grazie all’utilizzo di frasi senza senso ma sapientemente contrabbandate per evidenze inconfutabili. Eccone un breve ma significativo elenco, utile a farsi un’idea su quanto la serietà sia divenuta merce rara. Omettiamo di proposito di attribuire una specifica paternità alle perle perché sono state formulate in modo assai simile da più autori e sarebbe poco carino si scatenasse una gara a chi, quella scemenza, l’ha detta per primo; poco carino e, purtroppo, non sorprendente.
«Esprimono violenza culturale». E’ un modo raffinato e vellutato per affermare che insomma le Sentinelle in Piedi, quelle volpi, un po’ se la vanno a cercare con quella loro fissazione paleolitica della famiglia solo fra uomo e donna, per giunta sposati. E’ tempo di spalancare la mente, suvvia. Soprattutto, è tempo di strappare dall’oscurantismo medievale – perché invece l’età moderna, si sa, dal genocidio vandeano ai gulag è stata tutta una luce – le menti che ne sono tutt’ora ottenebrate. E se a qualche contro-manifestante scappa un insulto o un cazzotto, che volete: è il prezzo del progresso culturale da raggiungersi ad ogni costo: con le buone o con le cattive. Da notare come tra coloro che fra le righe quasi giustificano le violenze contro le Sentinelle in Piedi, si contino a decine i sedicenti paladini della libertà. Ma sicuro: la loro, però.
«Sono contro i diritti umani». Bugia galattica. Infatti non solo le vituperateSentinelle non negano diritti umani – ci mancherebbe! – ma non lo fa neppure la legge che già oggi, in Italia, riconosce alle coppie conviventi (comprese quelle omosessuali) tutta una serie di diritti su molteplici versanti. Il vero problema, su questo argomento, è l’ignoranza. Si consiglia al riguardo l’agile lettura di AA.VV.Certi diritti che le coppie conviventi non sanno di avere (Nuovi Equilibri, 2012): in poco più di cento pagine autori certo non sospettabili d’essere agenti al soldo del Vaticano – sono tutti dichiaratamente sostenitori del riconoscimento pubblico e normativo dei diritti delle coppie omosessuali – spiegano come quella della totale assenza di diritti umani e civili sia una frottola da raccontare solo se nei paraggi non ci sono giuristi: altrimenti si rimedia un’indimenticabile figuraccia.
«Sono contro le nozze gay, discriminano». Per la prima volta una verità. Anzi, pure qui una mezza verità dato che ben prima e ben più autorevolmente ad escludere in modo assai netto le nozze fra cittadini dello stesso sesso è la Costituzione italiana laddove, con l’articolo 29, definisce la «