Al Sinodo gli interventi degli uditori laici impegnati nella pastorale familiare di diversi paesi
Bisognerà aspettare lunedì per sapere quale sintesi dell'intensa riflessione della prima settimana del Sinodo straordinario sulla famiglia confluirà nella relatio post disceptationem (relazione dopo la discussione), che sarà oggetto del confronto più ravvicinato tra i partecipanti all'assemblea nel lavoro dei circoli minori suddivisi per lingua. Con la giornata di oggi si è concluso lo spazio degli interventi dei padri sinodali – circa 250 – e degli uditori laici che stamattina hanno integrato le testimonianze che nei giorni scorsi hanno aperto ciascuna delle sessioni di lavoro.
E' chiaro che anche nel testo si confronteranno le due linee che ormai sono emerse distintamente e che padre Federico Lombardi, direttore della sala stampa vaticana, ha sottolineato anche oggi nel briefing con la stampa: "fedeltà senza compromessi alla dottrina della Chiesa e fedeltà alla dottrina ma unita alla ricerca di vie concrete di discernimento rispetto alle singole situazioni di difficoltà".
Tra gli elementi nuovi emersi dagli interventi la presentazione di esperienze in corso di cammini penitenziali per divorziati risposati: i singoli vengono invitati a riflettere su specifiche questioni come le conseguenze del divorzio sui figli o sulla individuazione e la riparazione dei torti verso l'altro coniuge e, anche, come ci si pone in coscienza davanti a Dio. Per quanto riguarda le forme di questi cammini sono state proposte p.e. celebrazioni giubilari da vivere comunitariamente.
Resta, nel grande tema della adeguata preparazione al matrimonio, il ruolo della fede nella validità della celebrazione del matrimonio, un tema complesso già affrontato, ha ricordato padre Lombardi, dall'allora cardinale Ratzinger. Un tema – quello della valutazione della fede dei nubendi – particolarmente complesso da affrontare e che necessita di approfondimento.
La Chiesa ascolti maggiormente i laici nella ricerca di soluzione ai problemi delle famiglie, in particolare per quanto riguarda la sfera dell'intimità della vita di coppia. Questa la richiesta avanzata durante l'audizione degli uditori laici – 15 interventi, 6 di coppi e 9 di singoli – quasi tutti impegnati nell'ambito della pastorale familiare, della bioetica e della ecologia umana e provenienti da diversi paesi del mondo. Per questo è stata ribadita l'importanza di una sinergia tra il mondo accademico e quello della pastorale, per formare – sottolinea una nota della sala stampa della Santa Sede – non "tecnici" ma agenti pastorali che conoscano e sappiano promuovere i temi della famiglia e della vita, attraverso una "cosmovisione" antropologica cattolica ben salda.
L'impegno dei laici deve essere incoraggiato anche nella sfera pubblica per la difesa dei valori della vita e della famiglia e se è centrale l'importanza della loro preparazione per concorrere alla promozione della pastorale per la famiglia, una formazione adeguata su questi temi è richiesta anche ai sacerdoti.
Una menzione particolare è stata rivolta alle difficoltà delle famiglie che vivono in Medio Oriente e in particolare in Iraq, luoghi dove i numerosi conflitti si ripercuotono gravemente sui nuclei familiari sommando alla morte dei suoi membri e alla migrazione in cerca di luoghi sicuri in cui vivere, la mancanza di un futuro per i giovani sottratti alla normale scolarizzazione e per gli anziani abbandonati a se stessi.
Alle famiglie che vivono in situazioni di conflitto l'assemblea del Sinodo ha voluto indirizzare uno specifico messaggio per esprimere solidarietà e vicinanza, rinnovando l'appello alla comunità internazionale per un intervento che porti la pace in queste aree.