Mons. Bruno Stella “La santità dei sacerdoti è fattore sostanziale per la vita cristiana delle famiglie”
E’ un Sinodo che mette al centro dei lavori la pastorale. Famiglia, educazione dei figli, accompagnamento delle coppie in difficoltà, accoglienza dei divorziati e delle persone che si sono allontanate dalla Chiesa perché percepita "incomprensibile" o "distante" a livello di linguaggio e di atteggiamento, sono alcuni dei punti nevralgici che l’Assemblea sinodale sta affrontando e affronterà, in uno spirito di armonia e libertà.
Sacerdoti e famiglie
Sull’importanza del legame tra il volto della Chiesa – i sacerdoti – e le famiglie si è soffermato il card. Beniamino Stella, prefetto della Congregazione per il clero, alla sua prima esperienza sinodale. In un’intervista rilasciata ad Avvenire (9 ottobre) ha ricordato che "i sacerdoti sono partecipi della vita delle famiglie, ne condividono le tappe più importanti, ma a loro volta anche le famiglie aiutano i sacerdoti. La cura delle famiglie ha dirette ripercussioni anche sul fiorire delle vocazioni. Le famiglie" continua Stella "hanno da una parte il bisogno di percepire che i sacerdoti credono nella grazia di Dio, dall’altra i preti hanno bisogno di percepire la fede dei battezzati nel loro essere pastori."
Il prefetto della Congregazione per il clero ha le idee chiare su quale sia il punto centrale di questo Sinodo "la santità dei sacerdoti è un fattore sostanziale per la vita cristiana delle famiglie."
L’esperienza in famiglia dei vescovi
Mons. Stella si sofferma poi su questi primi giorni di lavoro, sottolinendo la grande libertà di espressione che c’è tra i partecipanti "L’aspetto di libertà si esprime soprattutto negli interventi non programmati." Alla fine della giornata, infatti, ogni padre sinodale, può intervenire. "Sono interventi meno sistematici rispetto a quelli programmati" racconta Stella "ma portano con vivezza il vissuto quotidiano della Chiesa e dei vescovi. Alcuni hanno parlato anche delle loro esperienze personali nella famiglia. Dicono una storia e talvolta queste sono testimonianze personali di grande effetto."
Come quella dell’arcivescovo di Guadalajara, il cardinale Ortega "ha parlato della sua numerosa famiglia e dei suoi genitori. Una bellissima testimonianza. I suoi genitori erano gente semplice, del popolo, che non conoscevano il magistero della Chiesa sul matrimonio (a quell’epoca non c’erano i corsi prematrimoniali) ma conoscevano la legge dell’amore e di Dio e hanno dato esempio di Vangelo vissuto. A volte noi pensiamo che le coppie impegnate siano quelle che fanno apologetica, invece sono quelle che vivono nell’amore, si perdonano, si aiutano, accompagnano i figli con amore. Il loro amore cristiano che diviene d’esempio ha dentro di sé il miglior esempio del magistero.