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Faro o fiaccola?

Opening Mass Synod on the Family – it

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Chiara Santomiero - Aleteia - pubblicato il 08/10/14

La difficile sintesi dei binomi del Sinodo

Il Sinodo è chiamato a fare sintesi sugli interrogativi che la storia odierna della famiglie pone alla Chiesa e cerca le parole per farlo. A volte un'immagine può aiutare e così dai 78 interventi succedutisi tra ieri pomeriggio e stamattina (4^ e 5^ congregazione dedicate a "La pastorale della famiglia: le varie proposte in atto" e "Le sfide pastorali sulla famiglia") viene fuori un'immagine suggestiva: la luce che la Chiesa porta al mondo non deve essere intesa come un "faro", cioè una luce che resta ferma, ma piuttosto come una "fiaccola", una "torcia" che accompagna un popolo in cammino. Lo ha riferito il portavoce della sala stampa vaticana, padre Federico Lombardi, nel consueto briefing con la stampa che dà conto del dibattito in corso tra i vescovi riuniti a Roma nell'assemblea straordinaria sulla famiglia.

Si è parlato molto di Africa in queste due sessioni, a partire dalla testimonianza della signora Jeannette Tourè, presidente nazionale dell'Associazione donne cattoliche in Costa d'Avorio, che ha portato la sua personale esperienza di un matrimonio con un marito musulmano e la voce di altri padri sinodali che hanno messo in evidenza la difficoltà per le donne cattoliche, in contesti a forte maggioranza musulmana, di poter conservare la propria fede nel caso di matrimonio misto.

Un tema di sottofondo che percorre molti interventi, ha sottolineato padre Lombardi, è quello di come coniugare verità e misericordia, l'ideale del matrimonio cristiano e l'attenzione alle sofferenze concrete delle persone che vedono fallire la propria unione. C'è chi, a questo proposito, ha ricordato la lezione del Concilio Vaticano II con la capacità di coniugare la verità dell'annuncio cristiano con il rispetto della libertà religiosa.

E' un dibattito, quello che si sta svolgendo nelle congregazioni, che pone continuamente binomi che si contrappongono tra "idealisti" e "pragmatici": faro o lanterna, verità e misericordia, dottrina e pastorale.

Come ha chiarito mons. Víctor Manuel Fernandez, rettore della Pontificia Università Cattolica Argentina e segretario della Commissione per il messaggio finale del Sinodo, intervenendo al briefing con la stampa, "un sinodo di carattere pastorale non vuol dire che non approfondisce la dottrina" altrimenti è come se "la pastorale non avesse qualità, fosse senza testa". Invece la pastorale comporta un approfondimento della dottrina: "se ripetessimo ciò che abbiamo sempre detto, la Chiesa non crescerebbe. Invece, per esempio, per secoli ha accettato la legittimità della schiavitù mentre oggi la nega e non perchè questa non esista più".

Proprio per questo si ritorna alla lezione del Concilio a proposito di difesa della verità e affermazione della libertà religiosa: "Il Concilio – ha sottolineato Fernandez – ha trovato una strada nuova e mostra la possibilità di trovare nuove sintesi a situazioni particolari". Non si tratta di "cancellare l'indissolubilità del matrimonio e la bellezza della proposta cristiana rendedola più 'light', ma di agire con la concretezza di Gesù nello stare accanto alle persone". Non c'è solo la Comunione ai divorziati-risposati ma anche, ad esempio, il tema della poligamia: "non possiamo accettarla perchè mette in questione la dignità della donna – ha sottolineato Fernandez – ma quando un poligamo si converte, si pone il problema delle diverse mogli che dovrebbero restare abbandonate a se stesse e magari morire di fame. Bisogna pensarci".

E se, come ha suggerito un giornalista, la luce della fiaccola può rischiare di essere spenta da un colpo di vento mentre la luce di un faro resiste alle intemperie: "papa Francesco – ha ricordato Fernandez – ci chiede che la luce del Vangelo arrivi a tutti, anche alle prostitute e a quelli che sono nell'oscurità, sull'esempio di Gesù che era accusato di essere un mangione e un ubriacone perchè frequentava pubblicani e prostitute". "In Argentina – ha ricordato – il cardinale Bergoglio ha voluto preti che vivessero nei quartieri poveri e alcuni ancora non lo accettano: ma i preti devono stare lì, il pastore del Vangelo puzza dell'odore delle proprie pecore. Questa è la fiaccola che si muove con il popolo".

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