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Il matrimonio tra misericordia e diritto

Catholic marriage

© Louise ALLAVOINE/CIRIC

Roberta Sciamplicotti - Aleteia - pubblicato il 01/10/14

Un libro raccoglie gli atti di una giornata di studio sul tema

Il 22 maggio scorso, la Facoltà di Diritto Canonico della Pontificia Università della Santa Croce di Roma ha organizzato un convegno su alcuni argomenti canonistici di grande attualità a motivo dei Sinodi sulla famiglia convocati da papa Francesco.

Gli atti di quella giornata sono stati raccolti nel volume “Misericordia e diritto nel matrimonio”, a cura di C.J. Errázuriz e M.A. Ortiz (edizioni EDUSC), intendendo il diritto non come norma umana, ma come ciò che è giusto.

Nell’introduzione ai lavori, Carlos José Errázuriz M. ha osservato che “salta agli occhi di tutti quanto il pontificato di papa Francesco sia profondamente legato alla misericordia di Dio e al nostro essere misericordiosi nei confronti del prossimo”. Per questo, non stupisce che i Sinodi dei vescovi sulla famiglia da lui convocati mettano in risalto questa dimensione.

Il docente della Santa Croce ha sottolineato come non sia infrequente che la misericordia e il diritto vengano percepiti come “radicalmente antitetici”, “due mondi separati che seguono logiche opposte, quella dell’amore benigno, flessibile e compassionevole, da un lato, e quella di un sistema di norme rigide che ignora le esigenze personali più intime, dall’altro”.

“Dinanzi ai problemi umani, come quelli sperimentati nel matrimonio e nella famiglia, si dovrebbe allora scegliere tra una misericordia che potrebbe superare ogni norma e l’applicazione inesorabile di una soluzione giuridica generale che non è capace di adeguarsi al caso singolo”.

Una dialettica del genere nasconde però “una concezione insufficiente sia della misericordia che del diritto”: “la prima viene presentata in modo tale da rendere il suo effetto indipendente da ciò che è veramente buono e giusto per la persona e per gli altri”, mentre il diritto viene “ridotto a un insieme di norme positive o prassi ecclesiastiche, senza cogliere la sua inseparabilità dalla giustizia secondo i parametri di bontà stabiliti da Dio Creatore e misericordiosamente Redentore”.

La misericordia, però, “è potente forza dell’anima che muove a soddisfare pienamente in ogni fattispecie i diritti e a ricercare efficacemente le vie per la loro promozione e tutela; diversamente, essa non è più virtù, ma sentimento disordinato, qualora spinga ad adottare provvedimenti che non siano compatibili con i parametri divini della giustizia: in tal modo i mali non sono più alleviati, anzi crescono e si moltiplicano”. Bisogna allora “scoprire la spinta alla giustizia che è racchiusa nella vera misericordia cristiana”.

Oltre alle sei relazioni esposte e discusse nella giornata di studio, il testo include un contributo del professor Joaquín Llobell su una tematica di speciale rilievo pratico nei prossimi Sinodi sulla famiglia: i suggerimenti per rendere più facili e tempestivi i processi canonici di nullità matrimoniale.

Prima delle relazioni canonistiche ce n’è una di indole teologico-pastorale, “Gesù Cristo, giusto e misericordioso”, del prof. Denis Biju-Duval, che mostra come gli atteggiamenti pastorali di Gesù superino radicalmente l’opposizione che tanti fanno tra la misericordia e le esigenze della giustizia.

La prima relazione canonistica, “Misericordia, oikonomia e diritto nel sistema matrimoniale canonico”, del prof. Eduardo Baura, offre un approfondimento d’insieme sul rapporto tra misericordia e diritto, con specifico riferimento ai vari aspetti della pastorale matrimoniale. Si prosegue con “Ammissione alle nozze. La misericordia preventiva della normativa e della pastorale prematrimoniali”, del prof. Benedict Ndubueze Ejeh, che valorizza quanto è già stato stabilito nel diritto e nel magistero ecclesiale circa l’importanza delle prassi canoniche relative all’ammissione al matrimonio.

“L’accompagnamento della famiglia, soprattutto in situazioni di crisi”, viene trattato da mons. Paolo Bianchi, sviluppando il paragone con la cura della malattia fisica suggerito da papa Francesco e insistendo sulla rilevanza della diagnosi e dei rimedi adeguati.

P. Nikolaus Schöch si pone una domanda di fondo: “Giustizia e misericordia nel processo di nullità matrimoniale. Due principi incompatibili?”, centrando la sua risposta sull’equità canonica, che accoglie le esigenze di misericordia e di umanità in vista di una giustizia più comprensiva e superiore in vista di un fine spirituale.

“La pastorale dei fedeli divorziati risposati civilmente e la loro chiamata alla santità” viene trattata dal prof. Miguel Angel Ortiz, per il quale ciò che è incompatibile con la comunione eucaristica non sono i peccati passati (che si possono perdonare), ma l’eventuale volontà attuale di vivere in contraddizione con il significato comunionale che hanno il matrimonio e l’Eucaristia. In questo contesto, si tratta di aiutare il fedele a fare chiarezza sul suo vissuto, sulla sua situazione attuale e sul cammino da percorrere per la santità, e di sentirsi accompagnato in questo cammino.

Il contributo del prof. Llobell, “La pastoralità del complesso processo canonico matrimoniale: suggerimenti per renderlo più facile e tempestivo”, presenta lo sforzo compiuto dalla Chiesa per favorire la celerità dei processi canonici e l’attuale normativa al riguardo, spiegando che la durata di molti processi di nullità matrimoniale che è dovuta alle difficoltà intrinseche dei casi, soprattutto per la prova del capo di nullità, e aggiungendo che la colpa della lentezza dei processi non è per lo più della legge, ma di coloro che devono applicarla. Con queste premesse, si passa a commentare una serie di proposte per velocizzare le cause di nullità senza cambiare la legislazione vigente.

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