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L’incesto depenalizzato è l’immagine della deriva della sessualità

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Gelsomino Del Guercio - Aleteia - pubblicato il 29/09/14
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Negli ambienti cattolici c’è contrarietà per la scelta del Consiglio Etico tedesco
Il Consiglio etico tedesco ha proposto la scorsa settimana di depenalizzare l’incesto, quando le relazioni sessuali avvengono tra fratello e sorella e solo se entrambi adulti. Ha anche consigliato di abbassare le sanzioni in caso di incesto con un minore (Tempi.it, 26 settembre).

PATRICK E LA SORELLA
Il Consiglio ha discusso di questo tema in seguito al caso della coppia incestuosa di Leipzig, che ha fatto scalpore in Germania e in tutto il mondo. Patrick, adottato all’età di sette anni, dopo aver incontrato da maggiorenne la sorella Susan, se ne è innamorato e ha cominciato con lei una relazione amorosa generando quattro bambini, due dei quali disabili. Patrick è stato condannato a più di tre anni in prigione, Susan ha passato un periodo in una clinica a causa di alcuni problemi mentali.

DIFFICOLTA’ PSICOLOGICHE
La risoluzione votata a maggioranza da 14 membri del Concilio sostiene che "l’incesto tra fratelli sembra essere molto raro nelle società occidentali, in base ai dati disponibili, ma le persone colpite descrivono quanto sia difficile la loro situazione alla luce della minaccia della punizione con il carcere. Essi sentono che le loro libertà fondamentali vengono violate e sono costretti alla segretezza o a negare il loro amore (Il Sussidiario.net, 26 settembre).

IL PRECEDENTE IN AUSTRALIA
Nel luglio 2014 un giudice australiano Garry Neilson aveva emesso una sentenza allarmante nella quale sosteneva che «una giuria potrebbe non trovare niente da ridire sulle avances di un fratello alla sorella, una volta che questa sia matura dal punto di vista sessuale». 

GIOCO CAPRICCIOSO
«Se colleghiamo questi episodi si va in un’unica e preoccupante direzione», sentenzia ad Aleteia il giurista ed editorialista di AvvenireGiuseppe Anzani, che in più occasioni si è pronunciato contro la deriva culturale che sdogana una sessualità deviata come quella dell’incesto. La sessualità e la procreazione sono facoltà umane che ispirano bellezza, purezza, ragiona Anzani, «ma in questo modo si trasformano in un gioco capriccioso e senza tabù». 

LA BELLEZZA DELLA SESSUALITA’ 
Per il giurista, dunque, il problema di fondo non è penalizzare o de-penalizzare il reato di incesto «per quanto ripugnante». «In termini sociali una donna di un "clan" appartiene sempre ad un altro "clan". Se la vocazione procreativa si consuma all’interno di una gens, tra consanguinei, si svilisce anche biologicamente, perché i geni si impoveriscono. Al contempo ne perde la capacità di aprirsi agli altri per costruire relazioni che dilatano la capacità di conoscenza, amore». 

DERIVA SENZA ARGINI
Il parere del Consiglio etico tedesco, osserva l’editorialista, «pare appartenga a questo flusso che ci sta contagiando e destrutturando la natura della sessualità umana. Ed è questo ciò che più mi preoccupa. Una deriva che invece andrebbe arginata in direzione completamente diversa dalla strategia adottata in Germania»