Aleteia logoAleteia logoAleteia
sabato 20 Aprile |
Aleteia logo
Stile di vita
separateurCreated with Sketch.

Hai mai provato a dire di sì anche a ciò che non ti piace?

Paisaje desde el tren – it

© Radio Saigon / Flickr

padre Carlos Padilla - Aleteia - pubblicato il 25/09/14

Ci sono cose che non possiamo cambiare, ma possiamo tornare a sceglierle ogni mattina

Il Vangelo ci parla dell’importanza di gioire della vita, del posto che occupiamo, di imparare a stare dove stiamo, dove siamo stati chiamati.

Diceva padre José Kentenich: “Chi vuole mantenersi saldo in mezzo alla tempesta dell’epoca e diventare forte come una quercia deve unire indissolubilmente a Dio le radici della propria anima”. Imparare a mettere radici là dove Dio ci ha messi. Uniti al suo cuore di Padre. Perché la vigna è la nostra casa, la nostra famiglia, la nostra terra, il lavoro che ci spetta.

Molte volte mi trovo con giovani che si lamentano del proprio lavoro, dei loro orari, del poco tempo che hanno per fare qualsiasi cosa. È vero. Spesso non è facile conciliare orari poco umani con una vita familiare sana. Si lavora molto e a volte gli orari non sono i migliori, e nemmeno gli stipendi.

Ci sono giovani che sognano un lavoro ideale. Alcuni lo associano a un lavoro per la Chiesa o in una ONG. Un lavoro che abbia senso, che abbia trascendenza, che lasci un’impronta. Un lavoro in cui poter fare qualcosa per gli altri. Spesso comprendo il loro scoraggiamento e la loro tristezza. So perché soffrono e lo capisco.

Molte volte, però, constato anche immaturità, incapacità di prendere in mano la vita con forza, con passione, con speranza. Ci amareggiamo per ciò che abbiamo, sognando quello che non riusciamo neanche a toccare. Ci costa accettare la realtà in tutta la sua bellezza. Dipende da noi viverla con gioia o con frustrazione.

Un disegno mostra il vagone di un treno. Da un finestrino un uomo guarda un paesaggio pieno di sole, di luce, di verde, di monti. Viaggia felice guardando ciò che Dio gli dona. Un altro, a un altro finestrino, vede solo un paesaggio nuvoloso, senza luce, senza vita. Dipende da noi a quale finestrino sederci.

Ogni mattina, svegliandoci, facciamo la stessa scelta. Ci sono cose che non possiamo cambiare. Sono così, ci sono state date.

Quelle cose che abbiamo davanti a noi, quelle cose che forse ci piacerebbe cambiare, possiamo però tornare a sceglierle sempre, ogni mattina. Questo sì che è alla nostra portata. Restiamo con loro. Diciamo loro di sì, che le amiamo, che sono necessarie per essere felici.

Sono nella mia famiglia, nel mio cammino vocazionale, nel mio lavoro, quello che mi tocca, con le persone che Dio mi ha affidato. Sono di questo luogo nel quale mi trovo. Sono ciò che sono proprio lì.

Che pace dà il fatto di sapere che ci sono persone nella nostra vita che stanno lì, che non se ne andranno, che rimarranno! Sono le rocce sulle quali costruiamo. Colonne della nostra vita. Dipende da me.

Posso essere roccia o vento, colonna o sabbia. Posso restare o andarmene, posso sempre decidere di non stare e fuggire. Posso optare per un’altra via.

La cosa più difficile è abbracciare quella vigna che Dio mi affida con gioia. Guardando dal finestrino giusto. Scoprendo la bellezza di tutto ciò che mi viene affidato. Stando lì, rimanendo come Maria, come una roccia.

[Traduzione a cura di Roberta Sciamplicotti]

Tags:
stile di vita
Top 10
See More