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La morte di Cristo ha toccato anche la sua divinità?

“Cercavo Michelangelo e ho trovato Cristo”

@Cody Swanson

padre Angelo Bellon, o.p. - Amici Domenicani - pubblicato il 19/09/14

Né il corpo di Cristo né la Sua anima al momento della loro separazione si separarono anche dalla divinità

Quesito

Caro Padre Angelo,
sono Giacomo un fedele che scrive da C.
Ero incuriosito da una questione: se essendo Cristo vero Dio e vero uomo nel momento della sua morte in croce in qualche modo sia morto anche Dio e se nell’eucarestia ogni volta cristo muore nel sacrificio incruento e se muore il solo Cristo uomo oppure anche il Cristo Dio. Ho letto qualcosa di sant’Agostino ma non mi è chiaro ciò che dice. Io penso che la morte umana sia un processo che incomincia con la nascita e termina con un passaggio. E penso che Dio amando l’uomo abbia partecipato pienamente secondo tutte le sue qualità divine anche alla morte morendo in qualche modo anche lui, cioè anche Dio è morto ma non come uomo ma come può morire Dio, cioè come Dio,
saluti.

Risposta del sacerdote
Caro Giacomo,

1. per morte s’intende la separazione dell’anima dal corpo.
Pertanto possono morire solo le realtà composte, non quelle semplici. Per questo gli angeli e le anime razionali sono immortali. Molto di più è immortale Dio, il quale non solo non ha la vita, ma è la vita.

2. Cristo è morto perché la sua anima fu realmente separata dal corpo.
Ma né il corpo di Cristo né l’anima di Cristo al momento della loro separazione si separarono anche dalla divinità.

3. Pertanto il corpo morto di Cristo rimase unito alla divinità.
E fu proprio perché rimase unito alla divinità che restò incorruttibile e non si iniziò in lui il processo naturale di putrefazione.
E fu ancora per la persona divina del Verbo cui era legato che risuscitò dai morti alla vita gloriosa, ricongiungendo il corpo alla sua anima. Pertanto la divinità, con tutte le sue qualità divine, non è stata toccata in nessun modo dalla morte.

4. Certo, come è esatta l’affermazione “Dio si è incarnato”, così è esatta anche l’affermazione “Dio è morto”.
Tuttavia bisogna intenderla bene. Dio è morto nella natura umana che aveva assunto, non nella sua natura divina.
Gesù Cristo infatti “ciò che era lo rimase, e ciò che non era lo assunse (quod erat permansit, et quod non era assumpsit).
Ma le qualità divine di Cristo (per usare il tuo linguaggio) non si sono mescolate con quelle umane che aveva assunto. Le due nature (umana e divina) rimasero distinte, sebbene unite nella persona divina del Verbo.

5. Cristo si è fatto in tutto simile a noi, e per questo volle passare anche attraverso la morte.
Ma ciò che era come Dio non subì alcun contraccolpo per la separazione dell’anima dal corpo che aveva assunto.

6. Durante la Messa noi ci incontriamo con il Cristo risorto.
Ora nel Cristo risorto sono presenti tutte le azioni della sua vita umana: dalla sua incarnazione alla sua gloriosa ascensione al cielo. In particolare noi veniamo resi contemporanei con il sacrificio che ha fatto di se stesso con la sua passione e morte, che ha riguardato la sua umanità (separazione dell’anima dal corpo, ma non la sua divinità.)

Ti ringrazio del quesito, ti ricordo al Signore e ti benedico.
Padre Angelo

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