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I cattolici facciano sentire la propria voce in Europa

Chairman of the German Bishops’ Conference, Bishop, Reinhard Cardinal Marx, archbishop of Munich and Freising – it

ROLF VENNENBERND/dpa

GERMANY, Muenster : Newly elected chairman of the German Bishops' Conference, Bishop, Reinhard Cardinal Marx, archbishop of Munich and Freising smiles after his election during the spring general asselmbly of the German Bishops' Conference in Muenster, Germany, 12 March 2014. The spring general asselmbly of the German Bishops' Conference will last until 13 March. Photo: ROLF VENNENBERND/dpa

Roberta Sciamplicotti - Aleteia - pubblicato il 19/09/14

In svolgimento a Madrid le Giornate Sociali cattoliche per l'Europa

“Far sentire la propria voce nelle politiche europee e proclamare e sostenere la dottrina sociale della Chiesa nell'arena politica”. Questa la richiesta rivolta ai laici cattolici dal cardinale Reinhard Marx, presidente della Commissione degli Episcopati della Comunità Europea (COMECE), inaugurando la II edizione delle Giornate Sociali Cattoliche per l'Europa, in svolgimento a Madrid (Spagna) dal 18 al 21 settembre sul tema “La fede cristiana e il futuro dell'Europa”.

Nel suo discorso inaugurale, intitolato “Un'Europa sociale?”, il cardinale ha sottolineato l'importanza dell'anno in corso, che segna il centenario dell'inizio della I Guerra Mondiale e il 25° anniversario del collasso del comunismo nell'Europa centrale e orientale e che ha visto la situazione internazionale complicata dal conflitto in Ucraina e dalle vicende sanguinose in Medio Oriente – Gaza, Siria e Iraq.

Aggiungendo a questo contesto la crisi economica che attanaglia il mondo negli ultimi anni, ci si può chiedere quale debba essere la posizione dell'Europa nel panorama internazionale. Ciò, ha osservato il cardinale, porta alla richiesta di un'“Europa sociale”, ma cosa significa?

L'Unione Europea, ha ricordato, ha solo “possibilità limitate” nel campo sociale: “la divisione delle responsabilità all'interno dell'UE lascia la politica sociale alla responsabilità degli Stati membri”, e “le tradizioni nazionali istituite sono troppo diverse e le differenze economiche e sociali troppo pronunciate per permetterci di aspirare a soluzioni paneuropee in campo sociale”. Non è inoltre semplice separare le questioni economiche e quelle sociali all'interno della politica europea.

In tale contesto, il cardinale ha indicato “cinque sfide sociali” che l'Europa deve affrontare con urgenza: la disoccupazione giovanile, l'attuale crisi economica, i cambiamenti demografici, le migrazioni e il traffico di esseri umani.

Quanto alla situazione dei giovani, per Marx è fondamentale lavorare su due “topici”, “educazione e impiego”.

Nel contesto di crisi economica attuale, ha sottolineato la necessità di “rispettare il principio di giustizia sociale”, concentrando l'attenzione soprattutto su “chi è meno capace di farsi sentire”, particolarmente le persone socialmente vulnerabili e quelli che non sono ancora nati. “Gli sforzi necessari di austerità nei Paesi europei non devono avvenire a spese dei più deboli della nostra società”, e allo stesso tempo non si può “imporre un immenso fardello alle generazioni future contraendo sempre più debiti”.

Circa i cambiamenti demografici, il cardinale ha riconosciuto che provocano “grandi tensioni nei nostri sistemi di sicurezza sociale”, e per questo bisogna fare attenzione a mantenere un equilibrio tra gli interessi delle varie generazioni.

Marx ha quindi esortato a considerare maggiormente le migrazioni come “un'opportunità” e ad affrontare la questione del traffico di persone, che molti ritengono un problema “lontano” anche se non è così, perché è ormai arrivato sotto varie forme anche nelle nostre società.

Qual è il contributo che la Chiesa può offrire in questo contesto? Il cardinale ha riconosciuto che la Chiesa “non ha soluzioni tecniche nella manica”, né “concezioni politiche o economiche proprie che possano competere con l'arena politica”, ma la sua dottrina sociale costituisce “un concetto olistico che si concentra sulle persone e sulla loro dignità, senza strumentalizzarle. Prendere i suoi principi di personalità, solidarietà e sussidiarietà come orientamento ci permette di stabilire un sistema societario sociale che non è orientato solo alle questioni economiche, ma si concentra sui membri individuali”.

Con l'incontro di Madrid, ha aggiunto, si vuole non solo ricercare le vie di una solidarietà dell'Europa di fronte alla crisi mondiale attuale, ma anche “incoraggiare la partecipazione dell'Unione Europea a una civiltà dell'amore che non lascia nessuno da parte in nessuna parte del globo”.

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