Morì nel 1983 di cancro e dopo cinque infarti e un’operazione al cuore. Aveva speso tutto se stesso e tutti i suoi soldi per i più poveri dell’Amazzonia. Il capo dei lebbrosi nel lebbrosario di Marituba presso Belem, Adalucio, al quale 14 anni dopo la morte di Candia chiedevo come mai ricordavano così tanto Marcello e lo pregavano, mi rispose: “”Il dottor Candia non solo ci ha aiutati economicamente e con le opere sanitarie e sociali, ma ci ha voluto bene: in lui vedevamo l’amore di Dio anche per noi lebbrosi, rifiutati da tutti”.
Ho chiesto ad Adalucio perchè gli ospiti della colonia di Marituba considerano Marcello Candia un santo. “Perchè faceva tutto per amore di Dio, mi risponde. Non cercava nulla per sè ma tutto per gli altri, i poveri, gli ammalati, noi hanseniani. Era eroico nella sua donazione al prossimo, commovente: lui ricco, colto e importante nel mondo, veniva a spendere la sua vita tra noi che non potevamo dargli nulla in cambio. E non per un motivo umano, altrimenti non avrebbe resistito, sarebbe rimasto deluso: ma solo per amore di Dio. Noi pensavamo: se lui è un uomo così buono, quanto più buono dev’essere Dio!”
Piero Gheddo