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Cancellata la beatificazione di Fulton Sheen

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Cari Donaldson - Aleteia - pubblicato il 08/09/14
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L’arcidiocesi di New York ferma l’iter canonico del vescovo
Il vescovo Fulton Sheen è stato un uomo adatto a tutte le età e a tutti i luoghi. Nato nel XIX secolo a El Paso (Illinois, Stati Uniti), ha studiato e insegnato sia negli Stati Uniti che in Europa ed è stato nominato vescovo ausiliare dell’arcidiocesi di New York e arcivescovo della sede titolare di Newport, nel Galles.

A farlo veramente conoscere a tutti è stata però la sua opera nei media. Definito spesso il primo “televangelista”, ha utilizzato con entusiasmo il potere della tecnologia e dei media per condividere il Vangelo con il mondo. I suoi sforzi instancabili hanno rafforzato i fedeli e hanno portato altre anime a Dio, anche di noti agnostici, comunisti e celebrità.

L’apertura della causa di beatificazione di un personaggio con il cuore così grande sia per Dio che per gli uomini non ha stupito nessuno. Ciò che invece stupisce è la svolta recente, inaspettata e scioccante, che ha preso la sua causa.

Chi conosce un po’ la causa di beatificazione di Sheen può ricordare che un un grande ostacolo è stato superato all’inizio di quest’anno, quando il presunto miracolo che coinvolgeva un bambino nato morto a Peoria, nell’Illinois, è stato riconosciuto da una commissione medica di sette membri istituita dalla Congregazione delle Cause dei Santi. Si è trattato di un evento fondamentale, che lasciava presumere che la beatificazione del vescovo sarebbe avvenuta quest’anno. Ciò che mancava erano un voto da parte dei cardinali e l’approvazione del Santo Padre, e la gente era ottimista sulla possibilità di ottenere entrambi.

Poi, di punto in bianco, è giunta la decisione che ha bloccato tutto il processo a livello indefinito, facendo sì che la causa di Sheen sia ora relegata nell’archivio storico della Congregazione.

Con una mossa scioccante, l’arcidiocesi di New York, la cui cattedrale di St. Patrick a Manhattan ospita i resti mortali di Sheen, ha rifiutato di permettere che il corpo del vescovo venisse trasportato a Peoria per essere analizzato e perché venissero tratte le prime reliquie. Secondo una dichiarazione del vescovo Jenky della diocesi di Peoria, questo rifiuto è del tutto inaspettato, e infatti il cardinale Dolan e l’arcidiocesi newyorkese avevano dato numerose assicurazioni del fatto che, quando fosse giunto il momento, il trasferimento del corpo avrebbe avuto luogo.

Per via di questo rifiuto, sembra ora che la causa di Sheen sia in una situazione di stallo. Un uomo che ha raggiunto milioni di anime sia nello spazio che nel tempo attraverso il suo ministero nei media, un uomo al quale viene attribuita la resurrezione di un bambino nato morto e che continua a smuovere le ceneri della fede nella gente di tutto il mondo ha visto ora la sua causa di canonizzazione chiusa da un’arcidiocesi per ragioni ancora ignote.

È inutile fare delle congetture sulla decisione del cardinale Dolan e dell’arcidiocesi di New York. Ad ogni modo, sono passati i giorni dell’accettazione incondizionata delle decisioni clericali da parte dei laici. È possibile essere obbedienti e fedeli al Magistero chiedendo allo stesso tempo spiegazioni ai responsabili. Del resto, è il fatto che ogni singolo aspetto del dogma cattolico rimanda a uno scrutinio onesto e aperto ad attirare la gente alla Santa Madre Chiesa.

Mentre veniva scritto questo articolo non c’era ancora stata alcuna dichiarazione da parte dell’arcidiocesi newyorkese su questa misteriosa svolta degli eventi. E se ce ne dovesse essere una, non c’è alcuna garanzia del fatto che permetterà la ripresa del processo. Ad ogni modo, non siamo impotenti. Lettere sia alla Congregazione per le Cause dei Santi che allo stesso Santo Padre permetteranno ai fedeli di continuare a sostenere la causa del vescovo Fulton Sheen.

Come ha indicato il vescovo Jenky nella sua conferenza stampa, “i santi sono sempre opera di Dio, non dell’uomo”, né, è logico pensare, possono essere fermati dall’uomo. Il mondo ha bisogno dell’esempio santo del vescovo Sheen. Egli appartiene a Dio, che lo condivide non solo con Peoria, o con New York, o con uno specifico lasso temporale.

Bonnie Engstrom, la mamma di James, “il bambino tornato in vita” del primo miracolo approvato di Sheen, ha espresso in modo perfetto l’anelito alla beatificazione del vescovo:

“Sheen è stato incredibilmente pro-vita, e aveva una splendida comprensione di Maria e di come ella operi per avvicinarci a Cristo. È un modello per quanti soffrono, e soprattutto amava Cristo nell’Eucaristia. I cattolici in America hanno bisogno di un santo di questo tipo. Uno di noi – un ragazzo di campagna che ha amato appassionatamente Dio e lo ha seguito con abbandono, e che grazie a Dio è stato capace di fare e di comunicare grandi cose.

So che quando le persone incontrano Sheen e i suoi scritti il loro cuore cambia e si avvicinano a Dio. Le sue parole e il suo esempio sono estremamente necessari nel nostro mondo.

Alla fin fine, questo non riguarda la mia famiglia, o una diocesi, o perfino Fulton Sheen. Riguarda il fatto che Dio venga glorificato”

Se vuoi sostenere la continuazione della causa di beatificazione del vescovo Sheen, puoi usare questi indirizzi:

Congregazione delle Cause dei Santi
Stato della Città del Vaticano 00120 Europa

Sua Santità Papa Francesco
Stato della Città del Vaticano 00120 Europa

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Cari Donaldson è autrice di Pope Awesome and Other Stories: How I Found God, Had Kids, and Lived to Tell the Tale. Ha sposato il suo amore del liceo, ha avuto sei figli con lui e ora trascorrere le proprie giornate tra la scuola domestica, la scrittura e la gestione del suo piccolo esercito di figli. Scrive su fede e vita familiare su clan-donaldson.com.

[Traduzione a cura di Roberta Sciamplicotti]