Immaginate di passeggiare per le vie della città in cui siete nati. Una città che ha sperimentato una grande immigrazione nel corso degli anni che ha portato a una forte presenza islamica.
All’improvviso, vedete una marcia di protesta, con donne ricoperte dal burqa e uomini che portano bandiere nere con scritte in arabo. Le persone stanno scandendo degli slogan in cui maledicono il proprio Paese e la polizia.
Si tratta di un gruppo di musulmani sunniti appartenenti ad una scuola giuridica fondamentalista, il wahabismo, che si è affermata soltanto nel Novecento, grazie all’appoggio delle grandi potenze occidentali alla monarchia saudita, e che oggi si sta diffondendo in tutto il mondo musulmano. Ai loro occhi, tutti gli altri musulmani (Sunniti, Sciiti, Alawiti, Drusi…) e no sono miscredenti e devono essere combattuti. Dalle sue frange più estreme è nata la rete di Al Quaeda.
Immaginate di avvicinarvi increduli ad alcune di queste persone e di sentirvi dire che anche voi andrete all’inferno a meno che non vi convertiate all’islam.
Immaginate di essere una donna, vestita sobriamente, e di sentirvi dire che sembrate nude e che state seducendo gli uomini
Ecco questo è quanto è accaduto a Nattie Goldberg Nameri.
[Con il contributo di John Burger]