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Anche senza il consenso della donna

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© Public Domain

L'Osservatore Romano - pubblicato il 25/08/14

Il microchip contraccettivo voluto da Bill Gates

Ci sono ricorsi storici che fanno pensare. Negli anni Cinquanta e Sessanta – scrive Lucetta Scaraffia – era soprattutto la fondazione Rockfeller a sostenere finanziariamente e mediaticamente la campagna contro l’aumento demografico, in particolare del Terzo mondo. 

Oggi l’ossessione antiprocreazione è stata ereditata da un altro miliardario americano, Bill Gates, che ha investito i suoi capitali nella ricerca di un nuovo tipo di anticoncezionale, somministrato attraverso un microchip. L’aspetto più inquietante di questa nuova terapia – che fa della contraccezione una costante sempre attiva nel corpo femminile, in un certo senso snaturalizzandolo completamente – è che il microchip può essere attivato anche da altri, estranei al corpo in cui è stata inserita.

Attraverso questo congegno, il corpo delle donne può essere controllato da entità esterne, anche senza tener conto dei loro desideri. Pensando alla simpatia sempre mostrata da Gates nei confronti dell’eugenetica – anche qui una coincidenza con Rockfeller, grande finanziatore degli eugenisti – c’è il fondato timore che possa venire messa in atto una nuova forma di controllo della procreazione a fini selettivi. Nell’iniziativa “umanitaria” della fondazione Gates si celano dunque molti pericoli: oltre a quelli che corre la salute femminile, si assiste a una manipolazione seria del corpo della donna che si può attivare anche senza il suo consenso. Speriamo che le donne si accorgano di quanti pericoli nasconde questa innovazione scientifica, che viene diffusa ammantata dall’aura mitica di una nuova iniziativa per facilitare la libertà sessuale.

Qui l’originale

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