Ma non sarà, dicevo, che le analisi improbabili di Cacciari (valga per eponimo, c.s.) intendano per l’appunto contribuire culturalmente a produrre quel fenomeno che, stando alle cose stesse, non sembra sussistere?
C’è sempre qualcuno in agitazione, sulla barca di Pietro. C’è sempre stato. Fin da quella notte sul mare di Galilea ingrossato (Mc 4, 35-41). C’è sempre qualcuno che corre verso poppa a preoccuparsi che Dio faccia il suo lavoro. Ed effettivamente basta il soffio delle Sue labbra per placare l’insondabile instabilità del mare. Ma l’esperienza non finisce lì:
Perché siete così paurosi? Non avete ancora fede?
Di fatto Gesù continuò a porsela, la domanda, anche pensando al proprio ultimo avvento (Lc 18, 8).
Ma la pose perché qualcuno tornasse a poppa a “svegliarlo”?
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Post scriptum: in devoto tributo ai tanti cristiani perseguitati per la loro fede, i quali vengono perciò chiamati “confessori della fede” (e pure in ossequio ai tanti non cristiani che sono loro compagni nella persecuzione – di cui la Chiesa si occupa amorosamente ogni giorno nella divina liturgia), riporto le parole del Papa circa i martiri di Corea (spero che Socci non le trovi fuori luogo per i martiri di Iraq). In esse risplende l’alta e dolorosa gloria che la Chiesa trae dallo scontro storico tra il mistero dell’iniquità e «coloro che seguono l’Agnello ovunque egli vada» (Apoc 14, 4).
Ho pensato tutto questo. La dignità che loro hanno e anche quanto hanno sofferto, no? E la sofferenza è un’eredità. Noi diciamo … i primi Padri della Chiesa dicevano che il sangue dei martiri è seme di cristiani. Voi coreani avete seminato tanto, tanto. E per coerenza, no? Si vede adesso il frutto di quella semina dei martiri.
L‘articolo originale su Costanzamiriano.com
1 Lo stesso valga per analoghi intellettuali che condividono le loro tesi, come i noti Gnocchi e (il compianto) Palmaro.
http://www.antoniosocci.com/2013/09/i-lati-sconosciuti-di-papa-giovanni-e-wojtyla/).
ibid.).
http://it.radiovaticana.va/news/2014/08/21/mons_toso_sull%E2%80%99iraq,_francesco_nel_solco_della_dottrina_de/1104931.
http://www.vatican.va/holy_father/benedict_xvi/speeches/2008/april/documents/hf_ben-xvi_spe_20080418_un-visit_it.html.
Catechismo della Chiesa Cattolica (2265), di poco precedente l’Enciclica e alla cui stesura aveva lavorato non poco l’allora cardinal Ratzinger.
http://www.vatican.va/holy_father/john_paul_ii/encyclicals/documents/hf_jp-ii_enc_25031995_evangelium-vitae_it.html#-18.
http://www.antoniosocci.com/2014/08/anche-su-iraq-e-cristiani-perseguitati-bergoglio-rompe-con-la-tradizione-lo-dice-anche-cacciari/.
iuxta modum: proprio perché l’evangelizzazione è anzitutto opera di Dio, di Cristo e del suo Spirito, mentre si assume la necessità di ogni sforzo umano per facilitare la diffusione dell’evangelo, si accoglie la sicura eventualità, annunciata da sempre, che essa passerà, che
dovrà passare per il mistero pasquale di Cristo. Così lo ha scritto Francesco: «Dal cuore del Vangelo riconosciamo l’intima connessione tra evangelizzazione e promozione umana, che deve necessariamente esprimersi e svilupparsi in tutta l’azione evangelizzatrice. L’accettazione del primo annuncio, che invita a lasciarsi amare da Dio e ad amarlo con l’amore che Egli stesso ci comunica, provoca nella vita della persona e nelle sue azioni una prima e fondamentale reazione: desiderare, cercare e avere a cuore il bene degli altri» (178). E prima aveva già detto: «L’evangelizzazione è compito della Chiesa. Ma questo soggetto dell’evangelizzazione è ben più di una istituzione organica e gerarchica, poiché anzitutto è un popolo in cammino verso Dio. Si tratta certamente di un
mistero che affonda le sue radici nella Trinità, ma che ha la sua concretezza storica in un popolo pellegrino ed evangelizzatore, che trascende sempre ogni pur necessaria espressione istituzionale» (111). Quanto alla difficoltà che una guerra pone allo Spirito di Dio, si ricorderà, anche l’esperto Berlicche aveva messo in guardia il giovane Malacoda da facili entusiasmi…