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Le contraddizioni dei cattolici coreani

A South Korean girl lights candles at Myeongdong Catholic Cathedral in Seoul – it

AFP PHOTO / Sam YEH

REPUBLIC OF KOREA, SEOUL : A South Korean girl lights candles at Myeongdong Catholic Cathedral in Seoul on December 24, 2011. Christmas is one of the biggest holidays celebrated in South Korea with Christians forming over half the population. AFP PHOTO / Sam YEH

Gelsomino Del Guercio - Aleteia - pubblicato il 08/08/14

Rappresentano il 10% della popolazione e il loro numero è in crescita. Ma sono anziani e pochi i praticanti

Giovani, missione e pace sono i tre obiettivi principali del terzo viaggio internazionale di Papa Francesco, dal 14 al 18 agosto nella Repubblica di Corea, la quarta economica dell’Asia per espansione e crescita, dove la Chiesa, fondata interamente da laici alla fine del ‘700, è missionaria e funge da chiesa-ponte con la Cina (Ansa, 8 agosto).

LA TERZA VISITA DI UN PAPA
E’ la terza volta che un Papa va in Corea: Giovanni Paolo II era andato due volte, nell’84 e nell’89. La visita di Bergoglio coincide con la Giornata asiatica della gioventù, in programma a Daejon dal 13 al 17 agosto. Si aspettano a questa Giornata circa duemila giovani, in rappresentanza di 23 Paesi dell’Asia, un gruppo di rappresentanti qualificati della gioventù dei diversi Paesi asiatico (News.va, 7 agosto).

UNA FORTE CARICA MISSIONARIA
I giovani sono una componente su cui punta molto la Chiesa coreana, caratterizzata, come afferma il cardinale Fernando Filoni, prefetto della Congregazione di Propaganda Fide, da una forte «carica missionaria» particolarmente evidente «nei laici». Un’energia che prefigura l’immagine della Chiesa «in stato permanente di missione» delineata nella "Evangelii Gaudium" (Vatican Insider, 7 agosto).

LA CONFERENZA EPISCOPALE 
Nel volume "La storia della Chiesa Coreana" (Libreria Editrice Vaticana) di Tong Ill Han, si analizza l’evoluzione del cattolicesimo nello Stato dell’sud-est asiatico, che si è registrata nella seconda del Novecento. A far da regia è la Conferenza Episcopale Coreana, che ha il merito di aver bene inquadrato i cambiamenti in corso nella società. Già nel secondo dopoguerra, con un paese ricoperto da macerie e lacerato da guerre intestine, i vescovi hanno colto che era il momento giusto per rinvigorire la fede dei coreani valorizzando la stampa cattolica e l’importanza del seminario. 

A DIFESA DEI DIRITTI UMANI
Negli anni Sessanta la Chiesa cattolica rivalutò il ruolo dei laici e penetrò maggiormente nei problemi sociali del Paese, incassando così la stima crescente del popolo coreano. Dagli anni Settanta, invece i Vescovi hanno puntato ad un’organizzazione capillare della Pastorale a livello diocesano; sono scesi in prima linea per la difesa dei diritti umani (con la creazione della Commissione coreana per la giustizia e la pace); e hanno consentito ai laici lo studio della teologia

5 MILIONI DI CATTOLICI
In quest’ultima fase si è ulteriormente rafforzato quel senso di "missionarietà" della Chiesa nei confronti del popolo. Evangelizzare la Chiesa coreana ha significato sempre più formare uomini nuovi, capaci di vivere la loro vita in rapporto con Cristo. Una linea che ha prodotti frutti importanti: oggi in Corea ci sono 5 milioni 310 mila cattolici (il 10,3% della popolazione), dieci volte in più che nel 1962 (quando erano solo 530mila). Dal 2000 al 2010, in un decennio, il cattolicesimo ha conquistato un milione di fedeli.

FEDELI ANZIANI E BATTESIMi A 20 ANNI
Ma chi sono oggi i cattolici coreani? Sono persone anziane, visto che la maggior parte ha tra 50 e 59 anni. I giovani rappresentano solo il 16% dei fedeli, dato che segue il degrado di vitalità della Chiesa e il calo delle vocazioni. La radiografia dei cattolici coreani evidenzia, inoltre, che i battezzati nel 2011 sono stati oltre 25mila di fede cattolici (su un totale di 100 cristiani che hanno ricevuto il sacramento). Un dato in crescita del 7,5% rispetto all’anno precedente. L’età dei battezzati è nella maggior parte dei casi tra 20 e 24 anni ed è giustificata dalla Diocesi del Cappellano Militare: il sacramento, in pratica, si riceve durante la leva. 

POCHI PRATICANTI E TANTI SACERDOTI
Eppure i militari, dopo aver ricevuto il battesimo praticano con il contagocce. Un dato in tendenza con il trend nazionale: i fedeli che vanno a messa la domenica non crescono e oscillano tra il 26-27% del totale. Aumentano, invece i sacerdoti che nel 2010 sono saliti a 4522 (la percentuale di crescita annuale è del 2%), mentre i seminaristi sono 1674 (la percentuale di crescita annuale è dell’1%). Insomma, siamo di fronte ad una Chiesa che cresce in quantità, ma non decolla ed è trainata da "anziani". 

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