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Riflessioni sulla persecuzione dei cristiani mediorientali

Iraq – Mosul – Christians 01 – it

© Allen Kakony

Aleteia - pubblicato il 28/07/14

Qual è il dovere dei Governi e dei cristiani nei confronti dei fratelli perseguitati?

di Sr. M. Michele Jascenia, SCMC

Oggi, in molte parti del mondo anche se con maggiore intensità in Medio Oriente, i cristiani indossano una corona di spine e percorrono la Via Crucis. Sono appesi alla croce. Soffrono solo perché sono cristiani. Noi che viviamo nel mondo libero guardiamo impotenti mentre i nostri fratelli e le nostre sorelle nella fede vengono perseguitati, portati via dalle proprie case e uccisi.

Testimoniamo il loro arresto, le torture, la distruzione delle loro proprietà, e possiamo fare ben poco. La preghiera è il sostegno più potente che possiamo offrire, ma ciò di cui hanno bisogno più di tutto è l’aiuto di Dio. Le nostre parole sono deboli nel contesto dell’assalto furibondo contro di loro da parte di terroristi spietati.

Perfino le centinaia di immagini sembrano inadeguate a promuovere un’assistenza su larga scala a quanti vivono sotto regimi oppressivi o sono il bersaglio dei jihadisti. Non è ovviamente la prima volta che i cristiani soffrono per la propria fede, e tutti noi sappiamo bene che non sarà neanche l’ultima.

Il volume di notizie tremende e la rapidità vertiginosa di aggiornamenti possono sembrare schiaccianti. Milioni di ebrei e cristiani innocenti sono presi di mira per le proprie convinzioni. I terroristi sembrano voler distruggere tutti i segni della cristianità nel Medio Oriente, in Nordafrica e in parte dell’Asia sud-orientale.

La persecuzione di cristiani ed ebrei non si è estesa dal Medio Oriente in Europa perché i terroristi non sono soddisfatti di guadagnare territori in sé per sé. Come altri ideologi del passato ispirati dal demonio, cercano il dominio globale delle persone. Il costo è il sangue. Ci sono anche dolore, paura e distruzione. Come un cancro incontrollato, si diffonde e uccide.

I Governi esistono per rendere le Nazioni sicure e libere. I Governi e le leggi dovrebbero proteggere le persone, preservare i diritti e le libertà fondamentali dati da Dio. I Governi del mondo non hanno il dovere di agire per alleviare le sofferenze delle vittime di genocidio? Le Nazioni si affrettano ad aiutare le vittime di disastri naturali. Quanto dev’essere peggiore soffrire per la propria fede? Israele sta ora combattendo quasi da solo per la pace e la sicurezza di tutti gli israeliani – ebrei, cristiani e musulmani. Sta combattendo per la vita dei suoi cittadini e per la sua sopravvivenza come Nazione.

Al di là di Israele, popolazioni minoritarie di cristiani in Medio Oriente non hanno risorse, non hanno mezzi per difendere le proprie comunità o le proprie famiglie, e nessun Governo è interessato a difenderle.

Preghiamo che il Signore, che conosce bene tutto il loro dolore, continui a rafforzare quanti stanno soffrendo, garantisca loro la consapevolezza della sua presenza amorevole e potente e la speranza di una vita intimamente unita alla sua, sia in questo mondo che in quello futuro.

Oltre alla nostra richiesta di preghiera, esortiamo i media a riferire accuratamente la persecuzione e il genocidio dei cristiani ed esortiamo i nostri rappresentanti eletti a offrire alle vittime servizi di alleviamento del dolore e a impiegare tutti i mezzi a disposizione per fermare la loro persecuzione.

——
Sr. M. Michele Jascenia, SCMCè una religiosa delle Suore di Carità di Nostra Signora della Chiesa e risiede presso la casa madre della congregazione a Baltic (Connecticut, Stati Uniti). Insegna alle scuole elementari ed è una scrittrice freelance.

[Traduzione a cura di Roberta Sciamplicotti]

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