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Bambini senza tempo per essere bambini

A mother is late for school and work and rushing with her children

© Angela Waye/SHUTTERSTOCK

LaFamilia.info - pubblicato il 28/07/14

Hai misurato il livello di stress dei tuoi figli?

Gli adulti non sono gli unici a vivere di corsa; succede anche ai bambini. Spesso i genitori sovraccaricano di attività i propri figli per tenerli “occupati”, sminuendo l’importanza del tempo libero nel loro sviluppo.

Si alzano molto presto per andare a scuola, dopo una lunga giornata arrivano a casa e hanno solo pochi minuti per mangiare qualcosa prima di avere la prima attività della loro agenda: la lezione di musica. Poi la partita di calcio seguita dalla lezione di inglese. Il sole sta per tramontare e devono ancora fare i compiti. Quando arrivano a casa è ora di cena, e una volta terminata questa devono mettersi a studiare. Quando è ormai sera, sono stanchi e non hanno la forza di guardare un quaderno, ma televisione e Internet. Alla fine arriva l’ora di andare a dormire e… dove sono finiti il riposo e la condivisione in famiglia?

Questi bambini hanno tante occupazioni quante ne hanno gli adulti, non hanno il tempo neanche per stare con i propri genitori, la loro vita è stressata, viene chiesto loro tanto, devono anche essere i migliori. Fino a dove arriva la necessità del figlio, e dove il desiderio o i gusti dei genitori?

I genitori vogliono che i figli siano occupati, ma a volte eccedono con i loro desideri. Le attività dopo la scuola sono il modo che molti genitori utilizzano per riempire lo spazio tra la scuola e il loro ritorno dal lavoro. È anche raccomandabile, però, che i bambini abbiano momenti di divetimento e soprattutto tempo da condividere con la famiglia.
Non c’è dubbio sull’importanza dello sport, della cultura e dell’arte nell’educazione, né è motivo di dibattito la necessità che i bambini siano occupati e lontani dall’ozio, così come non bisogna disconoscere le condizioni attuali che obbligano entrambi i genitori a lavorare e per questo i bambini restano soli a casa a vedere la televisione o a giocare ai videogiochi. Niente di tutto questo è motivo di discussione.

Malgrado ciò, è tipico dell’infanzia il gioco libero, spontaneo e divertente. Quando un bambino ha avuto una giornata piena di attività, si esaurisce fisicamente, il che impedisce che la sera sia disposto a divertirsi in famiglia, perché ormai è in preda al sonno e alla stanchezza.
Al momento di scegliere un’attività extracurricolare per i figli, è fondamentale tener conto di tre aspetti principali: la necessità, il gusto e le capacità del figlio.
È importante porsi queste domande:

  • Questa attività aiuterà mio figlio a sviluppare una capacità innata che vale la pena di coltivare?
  • Questa attività è necessaria perché mio figlio o forse noi come genitori ci stiamo lasciando trascinare dalla società consumistica?
  • A mio figlio piace davvero questa attività o la svolge perché noi come genitori abbiamo sognato tutta la vita di praticarla?
  • Stiamo “buttando” nostro figlio in una competitività incoraggiata dalle nostre frustrazioni di adulti?

Le attività extracurricolari sono importanti, ma devono avere l’intensità appropriata. Non bisogna saturare i bambini, altrimenti finiranno per chiedere un attimo di respiro.

Due volte a settimana sarebbe una buona media, di modo che gli altri giorni avrebbero la possibilità di svolgere altre attività, come trascorrere piacevolmente del tempo con amici o cugini, far visita ai nonni, giocare al parco, fare sport in famiglia…

In conclusione, la questione delle attività extracurricolari non va tralasciata, perché anche se non sembra ha molta più incidenza di quanto si immagini.

[Traduzione a cura di Roberta Sciamplicotti]

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