Gianna Jensen, un miracolo vivente: “So di parlare di qualcosa di scomodo. Ma io non sono sopravvissuta per farvi sentire comodi”
"Mi chiamo Gianna Jessen. Vorrei dirvi grazie per la possibilità di parlare oggi. Non è una piccola cosa dire la verità. Dipende unicamente dalla grazia di Dio il poterlo fare. Ho 23 anni. Sono stata abortita e non sono morta."
Comincia così la testimonianza di Gianna, nata alla trentesima settimana di gravidanza a seguito di un tentativo di aborto fallito, in quanto il feto sopravvisse all’iniezione di una soluzione salina nell’utero e fu espulso ancora vivo nonostante 18 ore di esposizione alla soluzione. L’anossia dovuta alla soluzione salina le causò una paralisi cerebrale e muscolare. Adottata a 3 anni, superò le difficoltà motorie indotte dalla paralisi e riuscì a camminare senza tutore, seppure con notevoli difficoltà.
Bambina del Signore
Gianna parla di sé come della bambina di Dio, e dice: “sulla mia fronte è scritto trattami bene perché mio Padre è il padrone del mondo”. Perché l’amore di quel Padre, lei lo sente talmente forte dentro di sé, da poter osare dire anche: “So di parlare di qualcosa di scomodo, nominando Gesù Cristo in certi ambienti. Ma io non sono sopravvissuta per farvi sentire comodi”. Di confessione evangelica, Gianna Jessen riesce davvero a parlare un linguaggio non tanto “religioso”, quanto proprio del Regno dei Cieli, capace di scaldare il cuore di cattolici, cristiani in generale e di chiunque cerchi sinceramente Dio nella sua vita.