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Stanchi di discorsi vuoti?

Inattention – distraction – it

Zoetnet / Flickr CC

padre Carlos Padilla - Aleteia - pubblicato il 21/07/14

Forse noi stessi possiamo diventare oratori vuoti... pronunciamo parole, non comunichiamo vita: il cuore è svuotato

Ci sono persone che parlano molto ma senza dire grandi cose. Possono parlare per un’ora di seguito. Dicono molte cose. Lasciano l’anima vuota. Le parole possono essere vuote, senza luce, senza vita, senza speranza. Sono parole che non germinano nell’anima. Ci sono molti ciarlatani.

Forse anche noi stessi possiamo diventare oratori vuoti. Pronunciamo parole, non comunichiamo vita: il cuore è svuotato.

Ci sono persone che parlano poco. A volte vogliamo che parlino perché ciò che dicono ha molta luce. Sono persone taciturne, calme, che non hanno bisogno di parlare molto, ma quando lo fanno il deserto fiorisce con la loro voce. È un mistero. È un dono che hanno.

Gesù parla alle persone di ciò che vedono, di ciò che vivono. Le sue parole non sono vuote, danno vita, fanno fiorire il deserto.

A volte, quando ci avviciniamo agli altri, arrivamo con i nostri discorsi, con risposte alle nostre domande. Arriviamo anche con le nostre parole su Dio, imponendo la nostra forma e il nostro stile. Rispondiamo alle domande che altri non si pongono, e ne ignoriamo altre che invece si pongono.

Gesù ci insegna che la prima cosa è prendere l’altro per com’è, prendere i suoi interessi, avvicinarci alla sua quotidianità, a ciò a cui tiene, ciò che lo muove, la sua vita.

E da lì, allora, dirgli che c’è un nuovo modo di vivere, un modo più profondo, più pieno, con Dio. Dio riempie di senso il quotidiano. Lì, nascosto nel quotidiano, in ciò che è umano, in ciò che è semplice, Egli mi viene incontro.

Spesso Gesù parla alle persone di quello che vedono in quello stesso momento, di quello che vivono e che è sicuramente il motivo delle loro conversazioni e preoccupazioni, delle loro discussioni e celebrazioni, delle loro gioie. Ad esempio, il raccolto. La semina. Tutti sanno di cosa parla. Sono le parabole. È un linguaggio di profondo rispetto per il quotidiano altrui.

Noi a volte ci perdiamo in teorie e ci allontaniamo dalla vita dell’uomo. Non siamo delicati nei confronti dei sentimenti altrui come lo è Gesù.

[Traduzione a cura di Roberta Sciamplicotti]

Tags:
spiritualità
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