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Conte, l’allenatore che invoca Dio

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Gelsomino Del Guercio - Aleteia - pubblicato il 17/07/14
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L’ex tecnico della Juve è un cattolico fervente e nei momenti difficili si rivolge spesso al Signore
Ha fatto rumore l’addio di Antonio Conte dalla panchina della Juventus. Tutti ne conoscono le ottime doti di allenatore, ma in pochi conoscono un altro aspetto, meno pratico e più mistico. Conte è un cattolico fervente e in diverse occasioni ha invocato pubblicamente Dio affinché aiutasse lui e la sua squadra ad incamerare risultati importanti nello sport e nella vita.

L’ "allenatore di Dio" in un’intervista a Sky Sport, il 24 dicembre 2013, alla vigilia di Natale, racconta il suo rapporto stretto con la fede. «Ho avuto la fortuna di crescere in una famiglia religiosa – spiega Conte – Parlo molto con Dio. Prima di dormire, prego sempre. Faccio il segno della croce anche prima di mangiare, mi affido a Dio e affido a lui i miei ragazzi. Finché Dio è dalla mia parte, non ho paura di niente».

Il Signore torna alla mente dell’allenatore della Juve in una conferenza stampa del 22 novembre 2013, quando affida a Dio il suo giocatore-simbolo. Il giornalista chiede lumi sul futuro di Andrea Pirlo, che ha il contratto in scadenza a fine stagione. Conte risponde in modo lapidario: «Pirlo è un nostro giocatore. Che Dio ce lo conservi sempre». (Tuttosport, 22 novembre 2013)

Un altro dei gesti che restano impressi è il "rituale" dell’acqua benedetta. Siamo al 18 ottobre 2011, primo anno dell’allenatore sulla panchina bianconera, ed è in corso Chievo-Juventus. Il primo tempo finisce 0-0, la Juve non sta giocando una bella partita. All’inizio della ripresa, scrive Blitz quotidiano (18 ottobre 2013), Conte estrae dalla tasca una boccetta di acqua benedetta e si esibisce in un rituale che prevedeva un bacio finale della boccetta. La Juventus non ha vinto poi con il Chievo, ma non ha neanche perso, grazie a un salvataggio sulla linea di porta del suo capitano Alex Del Piero.

Il Signore è stato invocato anche nel momento più importante della sua carriera. Conte allena il Bari e il campionato di serie B volge al termine. Iniziano a circolare voci sempre più insistenti che la Juve lo stia monitorando. «Io guardo al presente – dichiara – e quì a Bari è un presente da sogno. Le voci mi fanno piacere e mi riempiono d’orgoglio, ma io so che il presente di Conte si chiama Bari, poi il futuro…Io sono un cristiano quindi dico che Dio vede e provvede». (Tuttosport, 26 aprile 2009). Il matrimonio con i bianconeri alla fine ci sarà, ma nell’estate 2011.