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4 regole d’oro per educare i figli alla sessualità

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LaFamilia.info - pubblicato il 17/07/14
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Come parlare di sesso con mio figlio? Ci sono “dritte” che mi possano aiutare?
Educare i figli agli aspetti relativi all’affettività e alla sessualità non deve rappresentare un compito pesante e difficile, ma un’occasione per godere la vita familiare e arricchire la vita quotidiana. I genitori sono i primi e principali educatori dei figli, anche su questi temi.

Gli esperti parlano di quattro criteri fondamentali che bisogna gestire quando si parla di educazione sessuale.

Prima regola: Arrivare in tempo

A questo proposito è meglio non ingannarsi: i nostri bambini sanno molto più di quello che crediamo, e per questo è meglio parlare “un’ora prima” che “cinque minuti dopo”. Attualmente i bambini maneggiano fin da molto piccoli ogni tipo di temi, soprattutto per la facilità ad accedere alle informazioni attraverso le nuove tecnologie. Ciò ha fatto sì che i bambini e gli adolescenti indaghino da sé, trovando la maggior parte delle volte informazioni distorte su ciò che sono davvero l’affettività e la sessualità.

La prima fase di comunicazione con i figli deve essere quindi dedicata ad ascoltare ciò che pensano e dicono, o a interpretare i loro silenzi di fronte a certe situazioni. Da questo deriva la necessità di creare rapporti di vicinanza con i figli, di modo che i genitori siano i primi a rendersi conto di ciò che accade loro; prima saranno le cose più semplici, poi alcune più serie. Se di fronte a queste prime inquietudini i bambini trovano accoglienza da parte dei genitori, allora confideranno in quella fonte per future inquietudini sulla sessualità.

Seconda regola: Parlare chiaramente

Si è notato che i genitori provano troppo timore ad affrontare questo tipo di temi, e per questo stesso timore in genere “aggrovigliano” le loro spiegazioni al punto che i bambini restano più confusi dopo la conversazione di quanto non lo fossero prima. In questo aspetto, è quindi fondamentale che i genitori si preparino e leggano sul tema, parlino con altri genitori delle loro esperienze e consultino gli psicologi della scuola. Ciò che conta è avvalersi di fonti affidabili e ben orientate.

Terza regola: Fornire le informazioni in modo graduale

Non si spiegheranno gli stessi temi né si forniranno gli stessi dettagli a un bambino di 6 anni e a un adolescente di 14. Le informazioni verranno aumentate man mano che i figli crescono e mostrano maggior interesse. Quanto ai più piccoli, è raccomandabile chiedere loro cosa vogliono sapere e a partire da lì dare una spiegazione di base senza ulteriori dettagli, perché possano capire e restino tranquilli perché sono state fornite loro le informazioni che richiedevano.

Quarta regola: Affrontare tutti gli aspetti, non solo quelli fisici

L’educazione affettiva e sessuale deve abbracciare la totalità dell’essere umano, non solo gli aspetti fisici. Si tratta di preparare i giovani all’amore.

Un’adeguata educazione affettivo-sessuale può fare la differenza nella vita di una persona, e per questo è una responsabilità esclusiva dei genitori. Non bisogna poi dimenticare la regola base dell’educazione, istruire con l’esempio; essere coerenti con l’idea di sessualità che si trasmette ai figli e vivere in modo conforme ad essa.

[Traduzione a cura di Roberta Sciamplicotti]