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Gaza: le tragedie infinite del Medio Oriente e le voci di chi è sul campo

Mujer herida en Gaza – it

© MOHAMMED ABED / AFP

ATS Pro Terra Sancta - pubblicato il 10/07/14

Il Medio Oriente non conosce tregua. Le emergenze umanitarie continuano su più fronti.

Il cielo di Gaza è di nuovo illuminato dalle bombe. Ieri un ordigno è esploso a pochi chilometri dal campo estivo organizzato dalle Suore del Santo Rosario a cui partecipano 157 bambini. Padre Mario, del Patriarcato latino di Gerusalemme, ha raccontato: “Eravamo al telefono con le suore di Gaza e abbiamo assistito a un’esplosione in diretta, udendo l’urlo dei bambini che si trovano in parrocchia per il campo estivo. Tutta la popolazione – ha aggiunto – è terrorizzata e non sa cosa succederà nelle prossime ore”.  

Al momento la striscia (lunga circa 40 chilometri e larga 10) conta circa 1,5 milioni di abitanti di etnia araba palestinese, di cui oltre la metà sono minorenni. Più due terzi della popolazione vive in otto campi profughi ed è composta dai rifugiati costretti ad abbandonare le proprie case in seguito alle guerre del 1948 e del 1967. L’alta densità abitativa e le difficoltà causate dal recente conflitto, dall’embargo imposto dallo Stato di Israele per motivi di sicurezza e dalle continue tensioni, rendono la Striscia di Gaza una delle zone più problematiche di tutto il Medio Oriente. La maggior parte degli abitanti vive con meno di due dollari al giorno e quasi l’80 per cento dipende da aiuti umanitari provenienti da organizzazioni internazionali e Ong.

I cristiani sono una piccola minoranza, circa 2.500. Come i cristiani palestinesi che vivono in Cisgiordania non hanno una posizione facile nel conflitto; in quanto palestinesi subiscono le conseguenze dell’occupazione ovvero del blocco israeliano; in quanto cristiani sono considerati aperti simpatizzanti dell’Occidente poiché non appartengono alla maggioranza musulmana.

L’Associazione pro Terra Sancta che da diversi anni sostiene la Parrocchia latina di Gaza City con diversi progetti rivolti alle famiglie e ai disabili, lancia un nuovo appello all’Occidente perché non abbandoni la popolazione. La situazione è difficilissima a causa degli attacchi continui e per il blocco dei prodotti di prima necessità causato dalla recente operazione “Margine protettivo” (Protective Edge).

Sostenere gli abitanti di questo lembo di terra affacciato sul Mar Mediterraneo vuol dire non perder la speranza che si possa raggiungere una giusta soluzione al conflitto attraverso i negoziati; vuol dire aiutare chi ci vive a sopravvivere.

Per maggiori informazioni: www.proterrasancta.org
Ogni contributo è fondamentale per aiutare la popolazione di Gaza.

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