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Sai ringraziare? La tua felicità dipende da quello

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padre Carlos Padilla - Aleteia - pubblicato il 09/07/14

Smettiamo di apprezzare l'amore ricevuto come un dono e lo esigiamo come diritto

Le vacanze non sono un periodo per non far niente, ma un momento che Dio ci dà per fare altre cose. Per prenderci cura di altri aspetti della nostra vita. Per leggere, passeggiare, fare visite, stare con le persone che amiamo, curare i momenti di dialogo e riposo con gli altri.

Le vacanze sono un momento privilegiato per crescere, per imparare cose nuove, per progredire nel cammino spirituale. Questo periodo deve anche portarci a rallegrarci per i doni ricevuti.

Dio mi parla in molti modi e mi dona la sua presenza. A volte il rumore di un albero che cade non ci lascia ascoltare il rumore silenzioso dei cento alberi che crescono.

Accade così nella nostra vita. Una caduta, una sconfitta, assume dimensioni drammatiche. Smettiamo di vedere la luce sul nostro cammino. Smettiamo di rallegrarci per le piccole vittorie, per le carezze di Dio, a volte tanto delicate.

Non dimentichiamo di rendere grazie. Crediamo di avere diritto alla salute, a una vita ordinata, a certi momenti che si ripetono nella nostra quotidianità. Smettiamo di apprezzare l’amore ricevuto come un dono e lo esigiamo come un diritto.

Non riconosciamo nella pace che ci circonda una grazia immeritata. Non valorizziamo i piccoli successi che otteniamo e pensiamo che sia il minimo che possiamo avere. Ci lamentiamo. Quanto è facile lamentarci di ciò che ci manca! È un peccato, perché non ci godiamo la vita.

Un cuore grato è un cuore felice e contento. Quanto più sappiamo ringraziare, più avremo pace nell’anima. Ringraziamo quando siamo poveri in spirito, quando non crediamo di avere diritto a nulla, quando consideriamo tutto un dono immeritato. È la gioia per quelle cose della nostra vita che sembrano di poco conto.

Per cosa dobbiamo ringraziare? Cosa ci è successo quest’anno? Quali sono stati i doni che ci riempiono il cuore? Come possiamo assaporare in questo periodo la bellezza di ciò che abbiamo vissuto? Diamo un nome a questi momenti speciali. Sono molti mesi.

A volte la memoria scarseggia e ci dimentichiamo delle cose. Passiamo di esperienza in esperienza senza riflettere, senza assaporare la vita.

A volte ci dimentichiamo come vivere. Forse per questo è un bene ascoltare i bambini. Contemplare il loro sguardo. Accogliere le loro risposte. Perché vivere è qualcosa che non sempre riusciamo a ottenere. La vita vola sempre. Ma non la viviamo.

[Traduzione a cura di Roberta Sciamplicotti]

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