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Saranno i santuari i luoghi della fede nel futuro?

Santuario del Beato Giovanni Paolo II a S.Pietro della Ienca

© Francesco Mosca

http://www.seripubbli.it/paesi/SanPietroIenca.htm

Gelsomino Del Guercio - Aleteia - pubblicato il 08/07/14

A Cascia esperti a confronto su un'esigenza di spiritualità sempre più diffusa in tempo di ristrettezza economica.

Saranno i santuari, da qui ai prossimi anni, i luoghi dove incentivare il cammino di fede di ognuno di noi? E’ questa una delle domande a cui proveranno a rispondere gli esperti riuniti giovedì 10 luglio al Monastero di Santa Rita a Cascia per il terzo “Convegno Itinerante dei Direttori Diocesani e degli Operatori dello Sport Turismo Tempo Libero” organizzato dalla Conferenza Episcopale Italiana.

Un progetto elaborato quello della Ceu, che dura un anno e si sviluppa attraverso dieci città italiane, passando per dieci differenti temi, tutti legati alla formazione e al contatto con il territorio. Nell’evento di Cascia si discuterà su “Andar per Santuari. Fuga o ritorno?”, partendo da un dato: il turismo religioso è rimasto intatto nei flussi nonostante la crisi economica. «Il santuario – spiega ad Aleteia Roberto Pascucci, incaricato della Conferenza Episcopale Umbra per il settore tempo libero, turismo e sport – ha diverse "sfaccettature" e può essere un luogo di incontro e accoglienza o un luogo essenziale per la ricerca di Dio. Di sicuro è un punto di riferimento per la moltitudine dei fedeli e lo è ancora più in un momento di crisi finanziaria ed economica come quello attuale».

Pascucci evidenzia che negli alberghi si riducono le presenze, mentre nei santuari non c’è calo di visitatori. «Magari cambia la formula della visita – osserva il responsabile Ceu per il settore tempo libero, turismo e sport – ora è più un "mordi e fuggi" e dovremo pensare, anche attraverso il confronto di Cascia, a come far tornare "stabile" per più giorni, la presenza dei pellegrini. Non abbiamo a disposizione dati numerici, ma quelli relativi ad esempio alle ostie consumate che rafforzano la tesi secondo cui il turismo religioso non conosce la crisi».

Alla base di questa analisi incoraggiante, c’è secondo Pascucci «un’esigenza di spiritualità diffusa, in cui la fede torna centrale nella vita delle persone e il santuario è il luogo dove riflettere su di essa». Cascia è l’esempio di come il connubio può risultare fiorente. Il santuario di Santa Rita, nel cuore della Valnerina, in provincia di Perugia, è visitato ogni anno da oltre un milione di fedeli, che si affidano le loro preghiere alla "santa delle rose". Dista meno di due ore da Roma ed è capace di ospitare migliaia di devoti ogni giorno grazie ad una rete dell’accoglienza ben oleata e funzionante. Il "modello Cascia" risulta vincente e da seguire in un contesto in cui il santuario diventerà sempre più il luogo centrale dove esaltare la propria fede.

I relatori partiranno da questo esempio per affrontare i temi "caldi" della convention. In apertura è previsto il saluto del Rettore del santuario di Cascia Padre Mario De Santis e l’introduzione della Madre Priora Suor Maria Natalia. A seguire gli interventi delle autorità ecclesiastiche: Monsignor Giovanni Tonucci Arcivescovo-Prelato di Loreto Delegato Pontificio per i Santuari della Santa Casa – Loreto e S. Antonio a Padova; Monsignor Paolo Giulietti Vescovo eletto ausiliare di Perugia; Monsignor Mario Lusek Direttore Ufficio Nazionale CEI Pastorale tempo libero, turismo e sport; e Monsignor Mario Ceccobelli Vescovo di Gubbio Delegato della Ceu per il settore.  

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